Page 989 - Giorgio Vasari
P. 989
VITE D'ALFONSO LOMBARDI FERRARESE DI MICHELAGNOLO
DA SIENA E DI GIROLAMO S. CROCE NAPOLETANO SCULTORI
E DI DOSSO E BATTISTA PITTORI FERRARESI
Alfonso Ferrarese, lavorando nella sua prima giovanezza di stucchi e
di cera, fece infiniti ritratti di naturale in medagliette piccole a molti
signori e gentiluomini della sua patria; alcuni de' quali, che ancora si
veggiono di cera e stucco bianchi, fanno fede del buon ingegno e
giudizio ch'egli ebbe, come sono quello del principe Doria, d'Alfonso
duca di Ferrara, di Clemente Settimo, di Carlo Quinto imperatore, del
cardinale Ippolito de' Medici, del Bembo, dell'Ariosto e d'altri simili
personaggi. Costui trovandosi in Bologna per la incoronazione di Carlo
Quinto, dove aveva fatto per quello apparato gl'ornamenti della porta
di S. Petronio, fu in tanta considerazione, per essere il primo che
introducesse il buon modo di fare ritratti di naturale, in forma di
medaglie, come si è detto, che non fu alcun grande uomo in quelle
corti per lo quale egli non lavorasse alcuna cosa, con suo molto utile
et onore. Ma non si contentando della gloria et utile che gli veniva dal
fare opere di terra, di cera e di stucco, si mise a lavorar di marmo et
acquistò tanto in alcune cose di non molta importanza che fece, che
gli fu dato a lavorare in San Michele in Bosco fuori di Bologna la
sepoltura di Ramazzotto, la quale gli acquistò grandissimo onore e
fama. Dopo la quale opera, fece nella medesima città alcune storiette
di marmo di mezzo rilievo all'arca di San Domenico nella predella
dell'altare. Fece similmente per la porta di San Petronio in alcune
storiette di marmo a man sinistra, entrando in chiesa, la
Resurrezzione di Cristo, molto bella. Ma quello che ai Bolognesi
piacque sommamente fu la morte di Nostra Donna in figure tonde di
mistura e di stucco molto forte, nello spedale della Vita, nella stanza
di sopra. Nella quale opera è fra l'altre cose maraviglioso il giudeo,
che lascia appiccate le mani al cataletto della Madonna. Fece anco
della medesima mistura nel palazzo publico di quella città, nella sala
di sopra del governatore, un Ercole grande che ha sotto l'Idra morta.
La quale statua fu fatta a concorrenza di Zacheria da Volterra, il quale