Page 986 - Giorgio Vasari
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curasse)  fece  la  moglie  del  maestro  di  casa  di  Faraone,  che
               innamoratasi di Giosep, quasi disperata del tanto pregarlo, all'ultimo
               gli  toglie  la  veste  d'attorno  con  una  donnesca  grazia  e  più  che
               mirabile. Fu questa opera da tutti riputata bellissima et a lei di gran
               sodisfazzione,  parendole  con  questa  figura  del  Vecchio  Testamento

               avere isfogato in parte l'ardentissima sua passione. Né volse far altro
               mai per conto di detta fabbrica, né fu persona che non la pregasse
               ch'ella  seguitar  volesse,  eccetto  maestro  Amico,  che  per  l'invidia

               sempre la sconfortò e sempre ne disse male agli Operai, e fece tanto
               il  maligno,  che  il  suo  lavoro  le  fu  pagato  un  vilissimo  prezzo.  Fece
               ancor  ella  due  Agnoli  di  grandissimo  rilievo  e  di  bella  proporzione,
               ch'oggi si veggono, contra sua voglia però, nella medesima fabbrica.
               All'ultimo costei si diede ad intagliar stampe di rame e ciò fece fuor

               d'ogni  biasimo  e  con  grandissima  lode.  Finalmente  alla  povera
               innamorata  giovane  ogni  cosa  riuscì  perfettissimamente,  eccetto  il
               suo infelicissimo amore.

               Andò  la  fama  di  così  nobile  et  elevato  ingegno  per  tutt'Italia,  et
               all'ultimo pervenne agli orecchi di papa Clemente VII, il quale, subito

               che coronato ebbe l'imperatore in Bologna, domandato di lei, trovò la
               misera donna esser morta quella medesima settimana et esser stata
               sepolta  nello  spedale  della  Morte,  che  così  avea  lasciato  nel  suo
               ultimo  testamento.  Onde  al  Papa,  ch'era  volenteroso  di  vederla,

               spiacque grandissimamente la morte di quella, ma molto più a' suoi
               cittadini,  li  quali  mentre  ella  visse,  la  tennero  per  un  grandissimo
               miracolo  della  natura  ne'  nostri  tempi.  Sono  nel  nostro  libro  alcuni
               disegni  di  mano  di  costei  fatti  di  penna  e  ritratti  dalle  cose  di

               Raffaello da Urbino, molto buoni, et il suo ritratto si è avuto da alcuni
               pittori che furono suoi amicissimi.

               Ma non è mancato, ancor che ella disegnasse molto bene, chi abbia
               paragonato Properzia non solamente nel disegno, ma fatto così bene
               in  pittura,  com'ella  di  scultura.  Di  queste  la  prima  è  suor  Plautilla,
               monaca  et  oggi  priora  nel  monasterio  di  S.  Caterina  da  Siena  in

               Fiorenza in sulla piazza di San Marco. La quale cominciando a poco a
               poco a disegnare et ad imitar coi colori quadri e pitture di maestri
               eccellenti ha con tanta diligenza condotte alcune cose, che ha fatto
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