Page 994 - Giorgio Vasari
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di  marmo:  la  Giustizia,  la  Fortezza,  la  Pace  e  la  Prudenza,  tutte

               condotte  con  molta  diligenza  dalla  mano  di  Michelagnolo  e  dal
               consiglio di Baldassarre; bene è vero che alcune delle cose che sono
               in  quell'opera,  furono  lavorate  dal  Tribolo  scultore  fiorentino  allora
               giovanetto,  e  queste  fra  tutte  furono  stimate  le  migliori.  E  perché

               Michelagnolo  con  sottilissima  diligenza  lavorò  le  cose  minori  di
               quell'opera, le figure piccole che vi sono meritano di essere più che
               tutte l'altre lodate. Ma fra l'altre cose vi sono alcuni mischi con molta

               pulitezza  lavorati  e  commessi  tanto  bene,  che  più  non  si  può
               desiderare. Per le quali fatiche fu a Michelagnolo dal detto cardinale
               donato giusto et onorato premio e poi sempre carezzato mentre che
               visse;  e  nel  vero  a  gran  ragione,  perciò  che  questa  sepoltura  e
               gratitudine non ha dato minor fama al cardinale che a Michelagnolo si

               facesse nome in vita e fama dopo la morte. La quale opera finita non
               andò  molto  che  Michelagnolo  passò  da  questa  all'altra  vita  d'anni
               cinquanta in circa.

               Girolamo Santa Croce napolitano, ancor che nel più bel corso della
               sua  vita,  e  quando  di  lui  maggior  cose  si  speravano,  ci  fusse  dalla

               morte rapito, mostrò nell'opere di scultura, che in que' pochi anni fece
               in  Napoli,  quello  che  arebbe  fatto  se  fusse  più  lungamente  vivuto.
               L'opere, adunque, che costui lavorò di scultura in Napoli, furono con
               quell'amore condotte e finite, che maggiore si può desiderare in un

               giovane che voglia di gran lunga avanzar gl'altri che abbiano inanzi a
               lui tenuto in qualche nobile esercizio molti anni il principato. Lavorò
               costui in San Giovanni Carbonaro di Napoli la capella del marchese di
               Vico, la quale è un tempio tondo, partito in colonne e nicchie, con

               alcune sepolture intagliate con molta diligenza. E perché la tavola di
               questa capella, nella quale sono di mezzo rilievo in marmo i Magi che
               offeriscono  a  Cristo,  è  di  mano  d'uno  Spagnuolo,  Girolamo  fece  a
               concorrenza di quella un San Giovanni di tondo rilievo in una nicchia

               così bello che mostrò non esser inferiore allo Spagnuolo né d'animo,
               né di giudizio; onde si acquistò tanto nome, che ancor che in Napoli
               fusse  tenuto  scultore  maraviglioso,  e  di  tutti  migliore  Giovanni  da
               Nola,  egli  nondimeno  lavorò  mentre  Giovanni  visse  a  sua

               concorrenza, ancor che Giovanni fusse già vecchio et avesse in quella
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