Page 973 - Giorgio Vasari
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fusse di mano di Raffaello, anzi molto più, perché è cosa fuor di
natura che un uomo eccellente imiti sì bene la maniera d'un altro e la
faccia così simile". Basta, che si conosce che così valse la virtù
d'Andrea accompagnata, come sola. E così fu col giudizio e consiglio
di Messer Ottaviano sodisfatto al Duca e non privata Fiorenza d'una sì
degna opera. La quale essendogli poi donata dal duca Alessandro,
tenne molti anni appresso di sé. E finalmente ne fece dono al duca
Cosimo, che l'ha in guardaroba con molte altre pitture famose.
Mentre che Andrea faceva questo ritratto, fece anco per il detto
Messer Ottaviano in un quadro, solo la testa di Giulio cardinal de'
Medici, che fu poi papa Clemente, simile a quella di Raffaello, che fu
molto bella. La quale testa fu poi donata da esso Messer Ottaviano al
vescovo vecchio de' Marzi. Non molto dopo, disiderando Messer Baldo
Magni da Prato fare alla Madonna della Carcere nella sua terra una
tavola di pittura bellissima, dove aveva fatto fare prima un
ornamento di marmo molto onorato, gli fu, fra molti altri pittori,
messo inanzi Andrea; onde avendo Messer Baldo, ancor che di ciò
non s'intendesse molto, più inchinato l'animo a lui che a niun altro, gli
aveva quasi dato intenzione di volere che egli e non altri facesse;
quando un Niccolò Soggi sansovino, che aveva qualche amicizia in
Prato, fu messo inanzi a Messer Baldo per quest'opera, e di maniera
aiutato, dicendo che non si poteva avere miglior maestro di lui, che
gli fu allogata quell'opera. Intanto, mandando per Andrea chi
l'aiutava, egli con Domenico Puligo et altri pittori amici suoi,
pensando al fermo che il lavoro fusse suo, se n'andò a Prato. Ma
giunto trovò che Niccolò non solo aveva rivolto l'animo di Messer
Baldo, ma anco era tanto ardito e sfacciato, che in presenza di
Messer Baldo disse ad Andrea che giocherebbe seco ogni somma di
danari a far qualche cosa di pittura e chi facesse meglio tirasse.
Andrea, che sapea quanto Niccolò valesse, rispose, ancor che per
ordinario fusse di poco animo: "Io ho qui meco questo mio garzone
che non è stato molto all'arte, se tu vuoi giocar seco, io metterò i
danari per lui, ma meco non voglio che tu ciò faccia per niente: perciò
che, se io ti vincessi, non mi sarebbe onore, e se io perdessi, mi
sarebbe grandissima vergogna". E detto a Messer Baldo che desse