Page 970 - Giorgio Vasari
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di Nostra Donna bellissimo a Giovanni d'Agostino Dini, che è oggi per
               la  sua  bellezza  molto  stimato;  e  Cosimo  Lapi  ritrasse  di  naturale
               tanto bene, che pare vivissimo.

               Essendo  poi  venuto  l'anno  1523  in  Fiorenza  la  peste  et  anco  pel
               contado in qualche luogo, Andrea, per mezzo d'Antonio Brancacci, per
               fuggire la peste et anco lavorare qualche cosa, andò in Mugello a fare

               per  le  monache  di  San  Piero  a  Luco  dell'ordine  di  Camaldoli  una
               tavola. Là dove menò seco la moglie et una figliastra, e similmente la
               sorella di lei et un garzone. Quivi dunque standosi quietamente mise
               mano all'opera; e perché quelle venerande donne più l'un giorno che

               l'altro  facevano  carezze  e  cortesie  alla  moglie,  a  lui  et  a  tutta  la
               brigata, si pose con grandissimo amore a lavorare quella tavola. Nella
               quale fece un Cristo morto, pianto dalla Nostra Donna, S. Giovanni
               Evangelista e da una Madalena in figure tanto vive, che pare ch'elle

               abbiano veramente lo spirito e l'anima. Nel S. Giovanni si scorge la
               tenera  dilezzione  di  quell'Apostolo  e  l'amore  della  Madalena  nel
               pianto et un dolore estremo nel volto et attitudine della Madonna, la
               quale  vedendo  il  Cristo,  che  pare  veramente  di  rilievo  in  carne  e

               morto, fa per la compassione stare tutto stupefatto e smarrito San
               Piero e San Paulo, che contemplano morto il Salvatore del mondo in
               grembo  alla  madre.  Per  le  quali  maravigliose  considerazioni  si
               conosce quanto Andrea si dilettasse delle fini e perfezzioni dell'arte; e

               per dire il vero questa tavola ha dato più nome a quel monasterio,
               che quante fabriche e quante altre spese vi sono state fatte, ancor
               che magnifiche e straordinarie. Finita la tavola, perché non era ancor
               passato il pericolo della peste, dimorò nel medesimo luogo, dove era

               benissimo veduto e carezzato, alcune settimane. Nel qual tempo, per
               non si stare, fece non solamente una Visitazione di Nostra Donna e S.
               Lisabetta, che è in chiesa a man ritta sopra il presepio, per finimento
               d'una tavoletta antica, ma ancora in una tela non molto grande una

               bellissima  testa  d'un  Cristo,  alquanto  simile  a  quella  che  è  sopra
               l'altare della Nunziata, ma non sì finita; la qual testa, che invero si
               può annoverare fra le buone cose che uscissero delle mani d'Andrea,
               è oggi nel monasterio de' monaci degl'Angeli di Firenze, appresso il

               molto  reverendo  padre  don  Antonio  da  Pisa,  amator  non  solo
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