Page 954 - Giorgio Vasari
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gli uomini della Compagnia che si dice dello Scalzo, intitolata in San
Giovanni Battista; la quale era stata murata in que' giorni da molti
artefici fiorentini, i quali fra l'altre cose vi avevano fatto di muraglia
un cortile di prima giunta che posava sopra alcune colonne non molto
grandi; onde, vedendo alcuni di loro che Andrea veniva in grado
d'ottimo pittore, deliberarono, essendo più ricchi d'animo che di
danari, che egli facesse intorno a detto chiostro in dodici quadri di
chiaro scuro, cioè di terretta in fresco, dodici storie della vita di San
Giovanbatista; per lo che egli, messovi mano, fece nella prima
quando San Giovanni battezza Cristo, con molta diligenza e tanto
buona maniera, che gl'acquistò credito, onore e fama per sì fatta
maniera, che molte persone si voltarono a fargli fare opere, come a
quello che stimavano dover col tempo a quello onorato fine che
prometteva il principio del suo operare straordinario pervenire. E fra
l'altre cose che egli allora fece di quella prima maniera, fece un
quadro che oggi è in casa di Filippo Spini, tenuto per memoria di
tanto artefice in molta venerazione. Né molto dopo in San Gallo,
chiesa de' frati Eremitani osservanti dell'Ordine di Santo Agostino,
fuor della porta a San Gallo, gli fu fatto fare per una capella una
tavola d'un Cristo, quando in forma d'ortolano apparisce nell'orto a
Maria Maddalena; la quale opera, per colorito e per una certa
morbidezza et unione, è dolce per tutto e così ben condotta, che ella
fu cagione che non molto poi ne fece due altre nella medesima
chiesa, come si dirà di sotto. Questa tavola è oggi al Canto agl'Alberti
in San Jacopo tra' Fossi, e similmente l'altre due. Dopo queste opere,
partendosi Andrea et il Francia dalla piazza del Grano, presono nuove
stanze vicino al convento della Nunziata, nella Sapienza; onde
avvenne che Andrea et Iacopo Sansovino allora giovane, il quale nel
medesimo luogo lavorava di scultura sotto Andrea Contucci suo
maestro, feciono sì grande e stretta amicizia insieme che né giorno
né notte si staccava l'uno dall'altro, e per lo più i loro ragionamenti
erano delle difficultà dell'arte; onde non è maraviglia se l'uno e l'altro
sono poi stati eccellentissimi, come si dice ora d'Andrea e come a suo
luogo si dirà di Iacopo.
Stando in quel tempo medesimo nel detto convento de' Servi et al