Page 937 - Giorgio Vasari
P. 937

VITA DI BALDASSARRE PERUZZI SANESE PITTORE ET
               ARCHITETTO



               Fra  tutti  i  doni  che  distribuisce  il  cielo  ai  mortali,  nessuno
               giustamente si puote o dee tener maggior della virtù e quiete e pace
               dell'animo, facendoci quella per sempre immortali e questa beati; e

               però  chi  di  queste  è  dotato,  oltre  l'obligo  che  ne  dee  avere
               grandisimo  a  Dio,  tra  gl'altri,  quasi  fra  le  tenebre  un  lume,  si  fa
               conoscere;  nella  maniera  che  ha  fatto  ne'  tempi  nostri  Baldassarre
               Peruzzi pittore et architetto sanese; del quale sicuramente possiamo

               dire che la modestia e la bontà che si videro in lui fussino rami non
               mediocri della somma tranquillità che sospirano sempre le menti di
               chi ci nasce e che l'opere da lui lasciateci siano onoratissimi frutti di
               quella vera virtù che fu in lui infusa dal cielo. Ma se bene ho detto di

               sopra Baldassarre sanese, perché fu sempre per sanese conosciuto,
               non  tacerò  che,  sì  come  sette  città  combatterono  fra  loro  Omero,
               volendo  ciascuno  che  egli  fusse  suo  cittadino,  così  tre  nobilissime
               città  di  Toscana,  cioè  Fiorenza,  Volterra  e  Siena,  hanno  tenuto

               ciascuna che Baldassarre sia suo. Ma a dirne il vero, ciascheduna ci
               ha  parte,  perciò  che  essendo  già  travagliata  Fiorenza  dalle  guerre
               civili,  Antonio  Peruzzi,  nobile  cittadino  fiorentino,  se  n'andò,  per
               vivere  più  quietamente,  ad  abitare  a  Volterra:  là  dove  avendo

               qualche tempo dimorato, l'anno 1482 prese moglie in quella città et
               in pochi anni ebbe due figliuoli, uno maschio chiamato Baldassarre et
               una femmina che ebbe nome Virginia. Ora avvenne, correndo dietro
               la  guerra  a  costui  che  null'altro  cercava  che  pace  e  quiete,  che

               Volterra indi a non molto fu saccheggiata; perché fu sforzato Antonio
               fuggirsi a Siena, e lì, avendo perduto quasi tutto quello che aveva, a
               starsi assai poveramente.

               Intanto,  essendo  Baldassarre  cresciuto,  praticava  sempre  con
               persone ingegnose e particolarmente con orafi e disegnatori, per che,

               cominciatogli a piacere quell'arti, si diede del tutto al disegno. E non
               molto dopo morto il padre, si diede alla pittura con tanto studio, che
   932   933   934   935   936   937   938   939   940   941   942