Page 935 - Giorgio Vasari
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Roma mihi tribuit tumulum, Florentia vitam;
Nemo alio vellet nasci et obire loco.
MDXLI
Vixit annos XLVII. Menses II. Dies XV.
Avendosi Boccaccino cremonese, il quale fu quasi ne' medesimi
tempi, nella sua patria e per tutta Lombardia acquistato fama di raro
e d'eccellente pittore, erano sommamente lodate l'opere sue, quando
egli andato a Roma per vedere l'opere di Michelagnolo tanto
celebrate non l'ebbe sì tosto vedute che quanto poté il più cercò
d'avilirle et abbassarle, parendogli quasi tanto inalzare se stesso
quanto biasimava un uomo veramente nelle cose del disegno, anzi in
tutte generalmente eccellentissimo. A costui dunque essendo
allogata la capella di Santa Maria Traspontina, poi che l'ebbe finita di
dipignere e scoperta, chiarì tutti coloro i quali, pensando che dovesse
passare il cielo, non lo videro pur aggiugnere al palco degl'ultimi
solari delle case. Perciò che veggendo i pittori di Roma la
incoronazione di Nostra Donna, che egli aveva fatto in quell'opera con
alcuni fanciulli volanti, cambiarono la maraviglia in riso. E da questo
si può conoscere, che quando i popoli cominciano ad inalzare col
grido alcuni più eccellenti nel nome che nei fatti, è difficile cosa
potere, ancora che a ragione, abbattergli con le parole, insino a che
l'opere stesse contrarie in tutto a quella credenza non discuoprono
quello che coloro tanto celebrati sono veramente. Et è questo
certissimo, che il maggior danno che agl'altri uomini facciano
gl'uomini, sono le lodi che si dànno troppo presto agli ingegni che si
affaticano nell'operare, perché facendo cotali lodi coloro gonfiare
acerbi, non gli lasciano andare più avanti, e coloro tanto lodati,
quando non riescono l'opere di quella bontà che si aspettavano,
accorandosi di quel biasimo, si disperano al tutto di potere mai più
bene operare; laonde coloro che savi sono deono assai più temere le
lodi che il biasimo: perché quelle adulando ingannano, e questo,
scoprendo il vero, insegna. Partendosi addunque Boccaccino di Roma
per sentirsi da tutte le parti trafitto e lacero, se ne tornò a Cremona,