Page 936 - Giorgio Vasari
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e quivi il meglio che seppe, e poté, continuò d'essercitar la pittura; e

               dipinse  nel  Duomo,  sopra  gl'archi  di  mezzo,  tutte  le  storie  della
               Madonna, la quale opera è molto stimata in quella città; fece anco
               altre opere e per la città e fuori, delle quali non accade far menzione.
               Insegnò  costui  l'arte  a  un  suo  figliuolo,  chiamato  Camillo,  il  quale

               attendendo con più studio all'arte s'ingegnò di rimediare dove aveva
               mancato la vanagloria di Boccaccino. Di mano di questo Camillo sono
               alcune opere in San Gismondo lontano da Cremona un miglio, le quali

               dai  cremonesi  sono  stimate  la  miglior  pittura  che  abbiano;  fece
               ancora  in  piazza  nella  facciata  d'una  casa  et  in  Santa  Agata  tutti  i
               parimenti delle volte et alcune tavole e la facciata di Santo Antonio
               con  altre  cose,  che  lo  fecero  conoscere  per  molto  pratico.  E  se  la
               morte  non  l'avesse  anzi  tempo  levato  del  mondo,  averebbe  fatto

               onoratissima  riuscita,  perché  caminava  per  buona  via.  Ma  quelle
               opere  nondimeno  che  ci  ha  lasciate  meritano  che  di  lui  si  faccia
               memoria.

               Ma tornando a Boccaccino, senza aver mai fatto alcun miglioramento
               nell'arte, passò di questa vita d'anni 58.

               Ne' tempi di costui fu in Milano un miniatore assai valente chiamato
               Girolamo,  di  mano  del  quale  si  veggiono  assai  opere  e  quivi  et  in

               tutta  Lombardia.  Fu  similmente  milanese,  e  quasi  ne'  medesimi
               tempi,  Bernardino  del  Lupino,  pittore  dilicatissimo  e  molto  vago,
               come si può vedere in molte opere che sono di sua mano in quella
               città et a Sarone, luogo lontano da quella 12 miglia, in uno sposalizio

               di  Nostra  Donna  et  in  altre  storie  che  sono  nella  chiesa  di  Santa
               Maria, fatte in fresco perfettissimamente. Lavorò anco a olio molto
               pulitamente e fu persona cortese et amorevole molto delle cose sue:
               onde se gli convengono meritamente tutte quelle lodi che si deono a

               qualunche  artefice  che  con  l'ornamento  della  cortesia  fa  non  meno
               risplendere l'opere et i costumi della vita, che con l'essere eccellente
               quelle dell'arte.
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