Page 93 - Giorgio Vasari
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che li biasimano (dico delli artefici nostri) sono quelli che non li sanno
               fare, e che per alzare se stessi vanno abassando altrui. Et abbiamo
               assai maestri pittori i quali ancora che valenti, non si dilettano di fare
               scorti; e, nientedimeno, quando gli veggono belli e difficili non solo
               non gli biasimano, ma gli lodano sommamente.

               Di questa specie ne hanno fatto i moderni alcuni che sono a proposito

               e difficili, come sarebbe a dir, in una volta, le figure che guardando in
               su,  scortano  e  sfuggono,  e  questi  chiamiamo  al  di  sotto  in  su,
               ch'hanno  tanta  forza  ch'eglino  bucano  le  volte.  E  questi  non  si
               possono fare se non si ritraggono dal vivo, o con modelli in altezze

               convenienti non si fanno fare loro le attitudini e le movenzie di tali
               cose.  E  certo  in  questo  genere  si  recano  in  quella  difficultà  una
               somma grazia e molta bellezza, e mostrasi una terribilissima arte. Di
               questa specie troverrete che gli artefici nostri nelle vite loro hanno

               dato grandissimo rilievo a tali opere e condottele a una perfetta fine,
               onde hanno conseguito lode grandissima. Chiamansi scorti di sotto in
               su, perché il figurato è alto e guardato dall'occhio per veduta in su, e
               non  per  la  linea  piana  dell'orizzonte.  Laonde,  alzandosi  la  testa  a

               volere vederlo, e scorgendosi prima le piante de' piedi e l'altre parti
               di sotto, giustamente si chiama col detto nome.





               Cap. XVIII. Come si debbino unire i colori a olio, a fresco o a tempera, e come le
               carni, i panni e tutto quello che si dipigne venga nell'opera a unire in modo, che le
               figure non venghino divise, et abbino rilievo e forza, e mostrino l'opera chiara et
               aperta.


               L'unione  nella  pittura  è  una  discordanza  di  colori  diversi  accordati

               insieme; i quali, nella diversità di più divise mostrano differentemente
               distinte l'una dall'altra le parti delle figure; come le carni dai capelli,
               et  un  panno  diverso  di  colore  da  l'altro.  Quando  questi  colori  son

               messi in opera accesamente e vivi con una discordanza spiacevole,
               talché siano tinti e carichi di corpo sì come usavano di fare già alcuni
               pittori, il disegno ne viene ad essere offeso di maniera che le figure
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