Page 929 - Giorgio Vasari
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che se Lorenzo l'avesse acconsentito egli se l'arebbe instituito erede;
               né  di  questo  buono  animo  fu  punto  ingrato  Lorenzo,  poi  che  egli,
               morto Andrea, andò a Vinezia e condusse il corpo di lui a Firenze; et
               agl'eredi poi consegnò ciò che si trovava in mano d'Andrea, eccetto i
               disegni, pitture, sculture et altre cose dell'arte.

               Le prime pitture di Lorenzo furono un tondo d'una Nostra Donna, che

               fu mandato al re di Spagna, il disegno della qual pittura ritrasse da
               una d'Andrea suo maestro; et un quadro, molto meglio che l'altro, che
               fu  similmente  da  Lorenzo  ritratto  da  uno  di  Lionardo  da  Vinci  e
               mandato anch'esso in Ispagna, ma tanto simile a quello di Lionardo,

               che non si conosceva l'uno dall'altro. È di mano di Lorenzo una Nostra
               Donna  in  una  tavola  molto  ben  condotta,  la  quale  è  a  canto  alla
               chiesa grande di San Iacopo di Pistoia. E parimente una che n'è nello
               spedale  del  Ceppo,  che  è  delle  migliori  pitture  che  siano  in  quella

               città. Fece Lorenzo molti ritratti e quando era giovane fece quello di
               se stesso, che è oggi appresso Gianiacopo suo discepolo, pittore in
               Fiorenza, con molte altre cose lasciategli da Lorenzo, fra le quali sono
               il  ritratto  di  Pietro  Perugino  e  quello  d'Andrea  del  Verrocchio  suo

               maestro.  Ritrasse  anco  Girolamo  Benivieni,  uomo  dottissimo  e  suo
               molto amico. Lavorò nella Compagnia di S. Bastiano dietro la chiesa
               de' Servi in Fiorenza in una tavola la Nostra Donna, S. Bastiano et
               altri Santi, e fece all'altare di S. Giuseppo in Santa Maria del Fiore

               esso Santo. Mandò a Monte Pulciano una tavola, che è nella chiesa di
               Santo Agostino, dentrovi un Crucifisso, la Nostra Donna e S. Giovanni,
               fatti con molta diligenza. Ma la migliore opera che Lorenzo facesse
               mai, e quella in cui pose maggiore studio e diligenza per vincere se

               stesso, fu quella che è in Cestello a una capella dove in una tavola è
               la Nostra Donna, S. Giuliano e S. Niccolò; e chi vuol conoscere che il
               lavorare pulito a olio è necessario a volere che l'opere si conservino,
               veggia questa tavola lavorata con tanta pulitezza che non si può più.

               Dipinse Lorenzo essendo ancor giovane, in un pilastro d'Or S. Michele,
               un San Bartolomeo, et alle monache di Santa Chiara in Fiorenza una
               tavola  della  Natività  di  Cristo,  con  alcuni  pastori  et  Angeli;  et  in
               questa,  oltre  l'altre  cose,  mise  gran  diligenza  in  contrafare  alcune

               erbe tanto bene, che paiono naturali; nel medesimo luogo fece in un
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