Page 928 - Giorgio Vasari
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VITA DI LORENZO DI CREDI PITTORE FIORENTINO
Mentre che maestro Credi, orefice ne' suoi tempi eccellente, lavorava
in Fiorenza con molto buon credito e nome, Andrea Sciarpelloni
acconciò con esso lui, acciò imparasse quel mestiero, Lorenzo suo
figliuolo, giovanetto di bellissimo ingegno e d'ottimi costumi. E perché
quanto il maestro era valente et insegnava volentieri, tanto il
discepolo apprendeva con studio e prestezza qualunche cosa se gli
mostrava, non passò molto tempo che Lorenzo divenne non
solamente diligente e buon disegnatore, ma orefice tanto pulito e
valente, che niuno giovane gli fu pari in quel tempo, e ciò con tanta
lode di Credi che Lorenzo da indi in poi fu sempre chiamato, non
Lorenzo Sciarpelloni, ma di Credi da ognuno. Cresciuto dunque
l'animo a Lorenzo, si pose con Andrea del Verrocchio, che allora per
un suo così fatto umore si era dato al dipignere; e, sotto lui, avendo
per compagni e per amici, se bene erano concorrenti, Pietro Perugino
e Lionardo da Vinci, attese con ogni diligenza alla pittura. E perché a
Lorenzo piaceva fuor di modo la maniera di Lionardo, la seppe così
bene imitare che niuno fu che nella pulitezza e nel finir l'opere con
diligenza l'imitasse più di lui, come si può vedere in molti disegni fatti
e di stile e di penna o d'acquerello, che sono nel nostro libro; fra i
quali sono alcuni ritratti da medaglie di terra, acconci sopra con
pannolino incerato e con terra liquida; con tanta diligenza imitati e
con tanta pacienza finiti, che non si può a pena credere non che fare.
Per queste cagioni adunque fu tanto Lorenzo dal suo maestro amato,
che quando Andrea andò a Vinezia a gettare di bronzo il cavallo e la
statua di Bartolomeo da Bergamo, egli lasciò a Lorenzo tutto il
maneggio et amministrazione delle sue entrate e de' negozii e
parimente tutti i disegni, rilievi, statue e masserizie dell'arte. Et
all'incontro amò tanto Lorenzo esso Andrea suo maestro, che oltre
all'adoperarsi in Firenze con incredibile amore in tutte le cose di lui,
andò anco più d'una volta a Vinezia a vederlo e rendergli conto della
sua buona amministrazione; e ciò con tanta sodisfazione d'Andrea,