Page 912 - Giorgio Vasari
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carte di sua propria mano finite con la punta d'un carbone, con alcune
               altre  carte  d'architettura  benissimo  intesa.  Fece  anco  un  altare,  a
               quel re, di legno intagliato, dentrovi alcuni profeti; e similmente di
               terra,  per  farla  poi  di  marmo,  una  battaglia  bellissima,
               rappresentando le guerre che ebbe quel re con i Mori, che furono da

               lui vinti; della quale opera non si vide mai di mano d'Andrea la più
               fiera,  né  la  più  terribile  cosa,  per  le  movenze  e  varie  attitudini  de'
               cavalli,  per  la  strage  de'  morti  e  per  la  spedita  furia  de'  soldati  in

               menar le mani. Fecevi ancora una figura d'un San Marco di marmo,
               che fu cosa rarissima. Attese anco Andrea, mentre stette con quel re,
               ad alcune cose stravaganti e difficili d'architettura, secondo l'uso di
               quel paese, per compiacere al re, delle quali cose io vidi già un libro
               al Monte Sansovino appresso gl'eredi suoi: il quale dicono che è oggi

               nelle mani di maestro Girolamo Lombardo, che fu suo discepolo et a
               cui rimase a finire, come si dirà, alcune opere cominciate da Andrea.
               Il quale, essendo stato nove anni in Portogallo, increscendogli quella

               servitù  e  desiderando  di  rivedere  in  Toscana  i  parenti  e  gl'amici,
               deliberò, avendo messo insieme buona somma di danari, con buona
               grazia  del  re,  tornarsene  a  casa;  e  così  avuta,  ma  con  difficultà,
               licenza, se ne tornò a Fiorenza, lasciando chi là desse fine all'opere
               che rimanevano imperfette.

               Arrivato in Fiorenza, cominciò nel MD un San Giovanni di marmo che

               battezza  Cristo,  il  quale  aveva  a  essere  messo  sopra  la  porta  del
               tempio di San Giovanni, che è verso la Misericordia; ma non lo finì,
               perché  fu  quasi  forzato  andare  a  Genova,  dove  fece  due  figure  di
               marmo, un Cristo et una Nostra Donna, o vero San Giovanni, le quali

               sono  veramente  lodatissime.  E  quelle  di  Firenze  così  imperfette  si
               rimasono,  et  ancor  oggi  si  ritruovano  nell'Opera  di  San  Giovanni
               detto.  Fu  poi  condotto  a  Roma  da  papa  Giulio  Secondo,  e  fattogli
               allogazione  di  due  sepolture  di  marmo,  poste  in  Santa  Maria  del

               Popolo,  cioè  una  per  il  cardinale  Ascanio  Sforza  e  l'altra  per  il
               cardinale  di  Ricanati,  strettissimo  parente  del  Papa;  le  quali  opere
               così perfettamente da Andrea furono finite, che più non si potrebbe
               desiderare; perché così sono elleno di nettezza, di bellezza e di grazia

               ben  finite  e  ben  condotte,  che  in  esse  si  scorge  l'osservanza  e  le
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