Page 915 - Giorgio Vasari
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modo traforati dallo scarpello che paiono vivi; in aria e sopra una
nuvola trasforata, anzi quasi tutta spiccata dal marmo, sono molti
putti che sostengono un Dio Padre che manda lo Spirito Santo per un
raggio di marmo, che, partendosi da Lui, tutto spiccato pare
naturalissimo, sì come è anco la colomba, che sopra esso rappresenta
esso Spirito Santo; né si può dire quanto sia bello e lavorato con
sottilissimo intaglio un vaso pieno di fiori, che in questa opera fece la
graziosa mano d'Andrea, il quale nelle piume degl'Angeli, nella
capigliatura, nella grazia de' volti e de' panni et insomma in ogni altra
cosa sparse tanto del buono che non si può tanto lodare questa
divina opra che basti. E nel vero quel santissimo luogo, che fu propria
casa et abitazione della Madre del Figliuol di Dio, non poteva quanto
al mondo ricevere maggiore, né più ricco e bello ornamento di quello
che egli ebbe dall'architettura di Bramante e dalla scultura d'Andrea
Sansavino, come che se tutto fusse delle più preziose gemme
orientali, non sarebbe se non poco più che nulla a tanti meriti.
Consumò Andrea tanto tempo in questa opera, che quasi non si
crederebbe, onde non ebbe tempo a finire l'altre che aveva
cominciato: perché oltre alle dette di sopra cominciò in una facciata
da uno dei lati la Natività di Gesù Cristo, i pastori e quattro Angeli che
cantano; e questi tutti finì tanto bene che paiono vivissimi; ma la
storia, che sopra questa cominciò, de' Magi fu poi finita da Girolamo
Lombardo suo discepolo e da altri. Nella testa di dietro ordinò che si
facessero due storie grandi, cioè una sopra l'altra: in una la morte di
essa Nostra Donna e gl'Apostoli che la portano a seppellire, quattro
Angeli in aria e molti Giudei che cercano di rubar quel corpo
santissimo; e questa fu finita, dopo la vita d'Andrea, dal Bologna
scultore. Sotto questa poi ordinò che si facesse la storia del Miracolo
di Loreto et in che modo quella capella, che fu la camera di Nostra
Donna e dove ella nacque, fu allevata e salutata dall'Angelo, e dove
ella nutrì il Figliuolo insino a dodici anni e dimorò poi sempre dopo la
morte di lui, fusse finalmente dagl'Angeli portata prima in
Ischiavonia, dopo nel territorio di Ricanati in una selva, e per ultimo
dove ella è oggi tenuta con tanta venerazione e con solenne
frequenza di tutti i popoli cristiani continuamente visitata. Questa