Page 911 - Giorgio Vasari
P. 911

spartimento;  il  terzo  si  crede  che  facesse  quel  portico,  che  fu  cosa
               rarissima; per le quali cagioni i maestri, che oggi fanno questa arte,
               non cascherebbono in così fatto errore per iscusarsi poi come faceva
               Andrea. Al quale essendo, dopo questa opera, allogata la cappella del
               Sagramento nella medesima chiesa della famiglia de' Corbinelli, egli

               la  lavorò  con  molta  diligenza,  imitando  ne'  bassi  rilievi  Donato  e
               gl'altri artefici eccellenti, e non perdonando a niuna fatica per farsi
               onore, come veramente fece. In due nicchie, che mettono in mezzo

               un bellissimo tabernacolo, fece due Santi, poco maggiori d'un braccio
               l'uno,  cioè  San  Iacopo  e  San  Matteo,  lavorati  con  tanta  vivacità  e
               bontà, che si conosce in loro tutto il buono e niuno errore. Così fatti
               anco  sono  due  Angeli  tutti  tondi,  che  sono  in  questa  opera  per
               finimento, con i più bei panni, essendo essi in atto di volare, che si

               possino  vedere;  et  in  mezzo  è  un  Cristo  piccolino  ignudo  molto
               grazioso. Vi sono anco alcune storie di figure piccole nella predella e
               sopra  il  tabernacolo,  tanto  ben  fatte,  che  la  punta  d'un  pennello  a

               pena farebbe quello che fece Andrea con lo scarpello.
               Ma chi vuole stupire della diligenza di questo uomo singolare guardi

               tutta l'opera di quella architettura, tanto bene condotta e commessa
               per cosa piccola, che pare tutta scarpellata in un sasso solo. È molto
               lodata ancora una Pietà grande di marmo, che fece di mezzo rilievo
               nel dossale dell'altare, con la Madonna e San Giovanni che piangono.

               Né si può immaginare il più bel getto di quello che sono le grate di
               bronzo col finimento di marmo, che chiuggono quella cappella e con
               alcuni  corvi,  impresa,  o  vero  arme  de'  Corbinelli,  che  fanno
               ornamento  ai  candelieri  di  bronzo.  Insomma  questa  opera  fu  fatta

               senza risparmio di fatica e con tutti quelli avvertimenti, che migliori si
               possono imaginare. Per queste e per l'altre opere d'Andrea divolgatosi
               il nome suo, fu chiesto al Magnifico Lorenzo Vecchio de' Medici, nel
               cui giardino avea, come si è detto, atteso agli studii del disegno, dal

               re  di  Portogallo,  per  che  mandatogli  da  Lorenzo  lavorò  per  quel  re
               molte  opere  di  scultura  e  d'architettura,  e  particolarmente  un
               bellissimo palazzo con quattro torri et altri molti edifizii. Et una parte
               del palazzo fu dipinta secondo il disegno e cartoni di mano d'Andrea,

               che disegnò benissimo, come si può vedere nel nostro libro in alcune
   906   907   908   909   910   911   912   913   914   915   916