Page 917 - Giorgio Vasari
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Pulciano, cioè un re Porsena, che era cosa singulare, ma non l'ho mai
rivista dalla prima volta in poi, onde dubito non sia male capitata. Et
a un prete tedesco amico suo, fece un San Rocco di terra cotta
grande quanto il naturale e molto bello; il quale prete lo fece porre
nella chiesa di Battifolle, contado d'Arezzo: e questa fu l'ultima
scultura che facesse. Diede anco il disegno delle scale della salita al
Vescovado d'Arezzo. E per la Madonna delle Lagrime della medesima
città fece il disegno d'uno ornamento che si aveva a fare di marmo,
bellissimo con quattro figure di braccia quatro l'una, ma non andò
questa opera inanzi per la morte di esso Andrea; il quale pervenuto
all'età di LXVIII anni, come quello che mai non stava ozioso,
mettendosi in villa a tramutare certi pali da luogo a luogo, prese una
calda et in pochi giorni, aggravato da continua febre, si morì l'anno
1529.
Dolse la morte d'Andrea, per l'onore alla patria e per l'amore et utile
a' tre suoi figliuoli maschi et alle femmine parimente; e non è molto
tempo che Muzio Camillo, un de' tre predetti figliuoli, il quale negli
studii delle buone lettere riusciva ingegno bellissimo, gl'andò dietro
con molto danno della sua casa e dispiacere degl'amici. Fu Andrea,
oltre alla professione dell'arte, persona invero assai segnalata; perciò
che fu nei discorsi prudente e d'ogni cosa ragionava benissimo; fu
provido e costumato in ogni sua azzione, amicissimo degl'uomini dotti
e filosofo naturalissimo. Attese assai alle cose di cosmografia e lasciò
ai suoi alcuni disegni e scritti di lontananze e di misure. Fu di statura
alquanto piccolo, ma benissimo formato e complessionato. I capegli
suoi erano distesi e molli, gl'occhi bianchi, il naso aquilino, la carne
bianca e rubiconda, ma ebbe la lingua alquanto impedita. Furono suoi
discepoli Girolamo Lombardo detto, Simone Cioli fiorentino,
Domenico dal Monte San Savino, che morì poco dopo lui, Lionardo del
Tasso fiorentino, che fece in Santo Ambruogio di Firenze sopra la sua
sepoltura un San Bastiano di legno e la tavola di marmo delle
monache di Santa Chiara. Fu similmente suo discepolo Iacopo
Sansovino fiorentino, così nominato dal suo maestro, del quale si
ragionerà a suo luogo distesamente.
Sono, dunque, l'architettura e la scultura molto obligate ad Andrea,