Page 909 - Giorgio Vasari
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VITA DI ANDREA DAL MONTE SANSOVINO SCULTORE ET
ARCHITETTO
Ancor che Andrea di Domenico Contucci dal Monte Sansovino fusse
nato di poverissimo padre, lavoratore di terra e levato da guardare
gl'armenti, fu nondimeno di concetti tanto alti, d'ingegno sì raro e
d'animo sì pronto nell'opere e nei ragionamenti delle difficultà
dell'architettura e della prospettiva, che non fu nel suo tempo, né il
migliore, né il più sottile e raro intelletto del suo, né chi rendesse i
maggiori dubbii più chiari et aperti di quello che fece egli. Onde
meritò essere tenuto ne' suoi tempi da tutti gl'intendenti
singolarissimo nelle dette professioni. Nacque Andrea, secondo che si
dice, l'anno MCCCCLX, e nella fanciullezza guardando gl'armenti, sì
come anco si dice di Giotto, disegnava tutto giorno nel sabbione e
ritraeva di terra qualcuna delle bestie che guardava. Onde avvenne
che, passando un giorno dove costui si stava guardando le sue
bestiuole, un cittadino fiorentino, il quale dicono essere stato Simone
Vespucci, podestà allora del Monte, che egli vide questo putto starsi
tutto intento a disegnare o formare di terra; per che chiamatolo a sé,
poi che ebbe veduta l'inclinazione del putto et inteso di cui fusse
figliuolo, lo chiese a Domenico Contucci e da lui l'ottenne
graziosamente, promettendo di volerlo far attendere agli studii del
disegno, per vedere quanto potesse quella inclinazione naturale
aiutata dal continuo studio. Tornato dunque Simone a Firenze, lo
pose all'arte con Antonio del Pollaiuolo, appresso al quale imparò
tanto Andrea, che in pochi anni divenne bonissimo maestro. Et in
casa del detto Simone al ponte Vecchio si vede ancora un cartone da
lui lavorato in quel tempo, dove Cristo è battuto alla colonna,
condotto con molta diligenza, et oltre ciò due teste di terra cotta
mirabili, ritratte da medaglie antiche: l'una è di Nerone, l'altra di
Galba imperatori; le quali teste servivano per ornamento d'un
camino; ma il Galba è oggi in Arezzo nelle case di Giorgio Vasari. Fece
dopo, standosi pure in Firenze, una tavola di terra cotta, per la chiesa
di Santa Agata del Monte Sansovino, con un San Lorenzo et alcuni