Page 907 - Giorgio Vasari
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un'altra  similmente  ai  Cagliesi.  Lavorò  anco  in  fresco  a  Castel
               Durante alcune cose che sono veramente da esser lodate, sì come
               tutte  l'altre  opere  di  costui,  le  quali  fanno  fede  che  fu  leggiadro
               pittore nelle figure, ne' paesi et in tutte l'altre parti della pittura. In
               Urbino  fece  in  Duomo  la  cappella  di  San  Martino  ad  instanza  del

               vescovo Arrivabene mantovano, in compagnia del detto Genga; ma la
               tavola dell'altare et il mezzo della cappella sono interamente di mano
               di Timoteo. Dipinse ancora in detta chiesa una Madalena in piedi e

               vestita con picciol manto e coperta sotto di capelli infino a terra, i
               quali sono così belli e veri, che pare che il vento gli muova, oltre la
               divinità  del  viso,  che  nell'atto  mostra  veramente  l'amore  ch'ella
               portava al suo Maestro.

               In  Santa  Agata  è  un'altra  tavola  di  mano  del  medesimo,  con  assai
               buone figure; et in San Bernardino fuor della città fece quella tanto

               lodata  opera,  che  è  a  man  diritta  all'altare  de'  Bonaventuri,
               gentiluomini  urbinati;  nella  quale  è  con  bellissima  grazia  per
               l'Annunziata, figurata la Vergine in piedi con la faccia e con le mani
               giunte e gl'occhi levati al cielo; e di sopra in aria in mezzo a un gran

               cerchio di splendore è un Fanciullo diritto, che tiene il piede sopra lo
               Spirito  Santo  in  forma  di  colomba,  e  nella  man  sinistra  una  palla
               figurata  per  l'imperio  del  mondo;  e  con  l'altra  elevata,  dà  la
               benedizione; e dalla destra del Fanciullo è un Angelo, che mostra alla

               Madonna  co  'l  dito  il  detto  Fanciullo.  Abbasso,  cioè  al  pari  della
               Madonna, sono dal lato destro il Battista vestito d'una pelle di camelo
               squarciata a studio, per mostrare il nudo della figura, e dal sinistro un
               San Sebastiano tutto nudo, legato con bella attitudine a un arbore e

               fatto con tanta diligenza che non potrebbe aver più rilievo, né essere
               in tutte le parti più bello. Nella corte degl'illustrissimi d'Urbino sono di
               sua mano Apollo e due Muse mezze nude, in uno studiolo secreto,
               belle a maraviglia. Lavorò per i medesimi molti quadri e fece alcuni

               ornamenti di camere, che sono bellissimi. E dopo in compagnia del
               Genga dipinse alcune barde da cavalli, che furono mandate al re di
               Francia, con figure di diversi animali sì belli, che pareva ai riguardanti
               che  avessino  movimento  e  vita.  Fece  ancora  alcuni  archi  trionfali

               simili  agl'antichi  quando  andò  a  marito  l'illustrissima  Duchessa
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