Page 867 - Giorgio Vasari
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Queste cose, dico, considerando Raffaello, si risolvé, non potendo
aggiungere Michelagnolo in quella parte dove egli aveva messo
mano, di volerlo in queste altre pareggiare e forse superarlo; e così si
diede, non ad imitare la maniera di colui, per non perdervi
vanamente il tempo, ma a farsi un ottimo universale in queste altre
parti che si sono raccontate. E se così avessero fatto molti artefici
dell'età nostra che, per aver voluto seguitare lo studio solamente
delle cose di Michelagnolo, non hanno imitato lui, né potuto
aggiugnere a tanta perfezzione, eglino non arebbono faticato in vano,
né fatto una maniera molto dura, tutta piena di difficultà, senza
vaghezza, senza colorito e povera d'invenzione, là dove arebbono
potuto cercando d'essere universali e d'imitare l'altre parti, essere
stati a se stessi et al mondo di giovamento. Raffaello adunque, fatta
questa risoluzione e conosciuto che fra' Bartolomeo di San Marco
aveva un assai buon modo di dipignere, disegno ben fondato et una
maniera di colorito piacevole, ancor che talvolta usasse troppo gli
scuri per dar maggior rilievo, prese da lui quello che gli parve
secondo il suo bisogno e capriccio, cioè un modo mezzano di fare,
così nel dissegno, come nel colorito; e, mescolando col detto modo
alcuni altri scelti delle cose migliori d'altri maestri, fece di molte
maniere una sola che fu poi sempre tenuta sua propria, la quale fu e
sarà sempre stimata dagl'artefici infinitamente. E questa si vide
perfetta poi nelle Sibille e ne' Profeti dell'opera che fece, come si è
detto, nella Pace. Al fare della quale opera gli fu di grande aiuto
l'aver veduto nella capella del papa l'opera di Michelagnolo. E se
Raffaello si fusse in questa sua detta maniera fermato, né avesse
cercato di aggrandirla e variarla, per mostrare che egli intendeva
gl'ignudi così bene come Michelagnolo, non si sarebbe tolto parte di
quel buon nome che acquistato si aveva; perciò che gli ignudi che
fece nella camera di Torre Borgia, dove è l'incendio di Borgo Nuovo,
ancora che siano buoni, non sono in tutto eccellenti. Parimente non
sodisfeciono affatto quelli che furono similmente fatti da lui nella
volta del palazzo d'Agostin Chigi in Trastevere, perché mancano di
quella grazia e dolcezza che fu propria di Raffaello; del che fu anche
in gran parte cagione l'avergli fatto colorire ad altri col suo disegno.