Page 849 - Giorgio Vasari
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Maria  della  Pace  a  man  destra  entrando  in  chiesa  per  la  porta
               principale,  la  condusse  lavorata  in  fresco  della  maniera  nuova,
               alquanto  più  magnifica  e  grande  che  non  era  la  prima.  Figurò
               Raffaello in questa pittura, avanti che la cappella di Michelagnolo si
               discoprisse publicamente, avendola nondimeno veduta, alcuni profeti

               e sibille che nel vero delle sue cose è tenuta la migliore e, fra le tante
               belle,  bellissima;  perché  nelle  femine  e  nei  fanciulli  che  vi  sono  si
               vede  grandissima  vivacità  e  colorito  perfetto.  E  questa  opera  lo  fé

               stimar grandemente vivo e morto, per essere la più rara et eccellente
               opera che Raffaello facesse in vita sua. Poi, stimolato da' prieghi d'un
               cameriere  di  papa  Giulio,  dipinse  la  tavola  dello  altar  maggiore  di
               Araceli,  nella  quale  fece  una  Nostra  Donna  in  aria,  con  un  paese
               bellissimo,  un  San  Giovanni  et  un  San  Francesco,  e  San  Girolamo

               ritratto  da  cardinale;  nella  qual  Nostra  Donna  è  una  umiltà  e
               modestia veramente da madre di Cristo; et oltre che il Putto con bella
               attitudine scherza co 'l manto della Madre, si conosce nella figura del

               San Giovanni quella penitenza che suole fare il digiuno, e nella testa
               si scorge una sincerità d'animo et una prontezza di sicurtà, come in
               coloro  che  lontani  dal  mondo  lo  sbeffano  e  nel  praticare  il  publico
               odiano la bugia e dicono la verità. Similmente il San Girolamo ha la
               testa elevata con gli occhi alla Nostra Donna, tutta contemplativa, ne'

               quali  par  che  ci  accenni  tutta  quella  dottrina  e  sapienzia  che  egli
               scrivendo  mostrò  nelle  sue  carte,  offerendo  con  ambe  le  mani  il
               cameriero, in atto di raccomandarlo, il qual cameriero nel suo ritratto

               è  non  men  vivo  che  si  sia  dipinto.  Né  mancò  Raffaello  fare  il
               medesimo nella figura di San Francesco, il quale ginocchioni in terra,
               con un braccio steso e con la testa elevata, guarda in alto la Nostra
               Donna,  ardendo  di  carità  nello  affetto  della  pittura,  la  quale  nel
               lineamento  e  nel  colorito  mostra  che  e'  si  strugga  di  affezzione,

               pigliando conforto e vita dal mansuetissimo guardo della bellezza di
               lei e dalla vivezza e bellezza del Figliuolo. Fecevi Raffaello un putto
               ritto in mezzo della tavola sotto la Nostra Donna, che alza la testa

               verso  lei  e  tiene  un  epitaffio,  che  di  bellezza  di  volto  e  di
               corrispondenza  della  persona  non  si  può  fare,  né  più  grazioso,  né
               meglio, oltre che v'è un paese che in tutta perfezzione è singulare e
               bellissimo. Dappoi, continuando le camere di palazzo, fece una storia
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