Page 844 - Giorgio Vasari
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pure assai, vi è il componimento di tutta la storia che certo è spartito
               tanto  con  ordine  e  misura,  che  egli  mostrò  veramente  un  sì  fatto
               saggio  di  sé,  che  fece  conoscere  che  egli  voleva,  fra  coloro  che
               toccavano i pennelli, tenere il campo senza contrasto. Adornò ancora
               questa  opera  di  una  prospettiva  e  di  molte  figure  finite  con  tanto

               delicata  e  dolce  maniera  che  fu  cagione  che  papa  Giulio  facesse
               buttare atterra tutte le storie degli altri maestri e vecchi e moderni, e
               che Raffaello solo avesse il vanto di tutte le fatiche che in tali opere

               fussero  state  fatte  sino  a  quell'ora.  E  se  bene  l'opera  di  Giovan
               Antonio Soddoma da Vercelli, la quale era sopra la storia di Raffaello,
               si  doveva  per  commessione  del  Papa  gettare  per  terra,  volle
               nondimeno  Raffaello  servirsi  del  partimento  di  quella  e  delle
               grottesche,  e  dove  erano  alcuni  tondi,  che  son  quattro,  fece  per

               ciascuno una figura del significato delle storie di sotto, volte da quella
               banda dove era la storia; a quella prima, dove egli aveva dipinto la
               Filosofia  e  l'Astrologia,  Geometria  e  Poesia  che  si  accordano  con  la

               Teologia, v'è una femmina fatta per la cognizione delle cose, la quale
               siede  in  una  sedia  che  ha  per  reggimento  da  ogni  banda  una  dea
               Cibele,  con  quelle  tante  poppe  con  che  dagli  antichi  era  figurata
               Diana  Polimaste;  e  la  veste  sua  è  di  quattro  colori,  figurati  per  li
               elementi, da la testa in giù v'è il color del fuoco e sotto la cintura quel

               dell'aria, da la natura al ginocchio è il color della terra e dal resto per
               fino a' piedi è il colore dell'acqua. E così la accompagnano alcuni putti
               veramente bellissimi.

               In un altro tondo volto verso la finestra che guarda in Belvedere, è
               finta Poesia, la quale è in persona di Polinnia coronata di lauro e tiene

               un suono antico in una mano et un libro nell'altra e sopra poste le
               gambe;  e  con  aria  e  bellezza  di  viso  immortale  sta  elevata  con
               gl'occhi al cielo, accompagnandola due putti che sono vivaci e pronti
               e che insieme con essa fanno vari componimenti, e con le altre e da

               questa  banda  vi  fé  poi,  sopra  la  già  detta  finestra,  il  monte  di
               Parnaso.  Nell'altro  tondo,  che  è  fatto  sopra  la  storia  dove  i  Santi
               Dottori  ordinano  la  messa,  è  una  Teologia  con  libri  et  altre  cose
               attorno, co' medesimi putti, non men bella che gl'altri. E sopra l'altra

               finestra che volta nel cortile, fece nell'altro tondo una Giustizia con le
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