Page 845 - Giorgio Vasari
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sue bilance e la spada inalberata, con i medesimi putti che a l'altre di
somma bellezza, per aver egli nella storia di sotto della faccia fatto
come si dà le leggi civili e le canoniche, come a suo luogo diremo. E
così nella volta medesima in su le cantonate de' peducci di quella,
fece quattro storie disegnate e colorite con una gran diligenza, ma di
figure di non molta grandezza. In una delle quali verso la Teologia
fece il peccar di Adamo, lavorato con leggiadrissima maniera, il
mangiare del pomo; et in quella dove è la Astrologia vi è ella
medesima che pone le stelle fisse e l'erranti a' luoghi loro. Nell'altra
poi del monte di Parnaso è Marsia fatto scorticare a uno albero da
Apollo; e, di verso la storia dove si danno i decretali, è il giudizio di
Salamone quando egli vuol fare dividere il fanciullo. Le quali quattro
istorie sono tutte piene di senso e di affetto, e lavorate con disegno
bonissimo e di colorito vago e graziato. Ma finita oramai la volta, cioè
il cielo di quella stanza, resta che noi raccontiamo quello che e' fece
faccia per faccia appiè delle cose dette di sopra.
Nella facciata dunque di verso Belvedere, dove è il monte Parnaso e il
fonte di Elicona, fece intorno a quel monte una selva onbrosissima di
lauri, ne' quali si conosce per la loro verdezza quasi il tremolare delle
foglie per l'aure dolcissime e nella aria una infinità di Amori ignudi
con bellissime arie di viso, che colgono rami di lauro e ne fanno
ghirlande, e quelle spargano e gettano per il monte; nel quale pare
che spiri veramente un fiato di divinità nella bellezza delle figure e da
la nobiltà di quella pittura, la quale fa maravigliare chi
intensissimamente la considera, come possa ingegno umano con
l'imperfezzione di semplici colori ridurre con l'eccellenzia del disegno
le cose di pittura a parere vive, sì come sono anco vivissimi que' poeti
che si veggono sparsi per il monte, chi ritti, chi a sedere e chi
scrivendo, altri ragionando et altri cantando o favoleggiando insieme,
a quattro, a sei, secondo che gli è parso di scompartirgli. Sonvi ritratti
di naturale tutti i più famosi et antichi e moderni poeti che furono e
che erano fino al suo tempo, i quali furono cavati parte da statue,
parte da medaglie e molti da pitture vecchie et ancora di naturale
mentre che erano vivi da lui medesimo. E, per cominciarmi da un
capo, quivi è Ovidio, Virgilio, Ennio, Tibullo, Catullo, Properzio et