Page 839 - Giorgio Vasari
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sempre in casa sua et alla sua tavola, come quegli che amò sempre
               tutti gli uomini inclinati alla virtù. E Raffaello, che era la gentilezza
               stessa,  per  non  esser  vinto  di  cortesia,  gli  fece  due  quadri  che
               tengono della maniera prima di Pietro e dell'altra che poi studiando
               apprese molto migliore, come si dirà. I quali quadri sono ancora in

               casa  degli  eredi  del  detto  Taddeo.  Ebbe  anco  Raffaello  amicizia
               grandissima con Lorenzo Nasi, al quale avendo preso donna in que'
               giorni,  dipinse  un  quadro,  nel  quale  fece  fra  le  gambe  alla  Nostra

               Donna  un  Putto,  al  quale  un  San  Giovannino  tutto  lieto  porge  un
               uccello con molta festa e piacere dell'uno e dell'altro; e nell'attitudine
               d'ambi due una certa simplicità puerile e tutta amorevole, oltre che
               sono tanto ben coloriti e con tanta diligenza condotti che più tosto
               paiono  di  carne  viva  che  lavorati  di  colori,  e  disegnò  parimente  la

               Nostra  Donna,  [che]  ha  un'aria  veramente  piena  di  grazia  e  di
               divinità,  et  insomma  il  piano,  i  paesi  e  tutto  il  resto  dell'opera  è
               bellissimo. Il quale quadro fu da Lorenzo Nasi tenuto con grandissima

               venerazione mentre che visse, così per memoria di Raffaello statogli
               amicissimo, come per la dignità et eccellenza dell'opera. Ma capitò
               poi male quest'opera l'anno 1548 a dì 17 novembre, quando la casa
               di Lorenzo insieme con quelle ornatissime e belle degl'eredi di Marco
               del Nero, per uno smottamento del Monte di San Giorgio rovinarono

               insieme con altre case vicine. Nondimeno, ritrovati i pezzi d'essa fra i
               calcinacci  della  rovina,  furono  da  Batista,  figliuolo  di  esso  Lorenzo,
               amorevolissimo dell'arte, fatti rimettere insieme in quel miglior modo

               che si potette.
               Dopo queste opere fu forzato Raffaello a partirsi di Firenze et andare

               a Urbino, per avere là, essendo la madre e Giovanni suo padre morti,
               tutte le sue cose in abandono. Mentre che dunque dimorò in Urbino,
               fece per Guidobaldo da Montefeltro, allora capitano de' Fiorentini, due
               quadri  di  Nostra  Donna  piccoli,  ma  bellissimi  e  della  seconda

               maniera. I quali sono oggi appresso lo illustrissimo et eccellentissimo
               Guidobaldo,  Duca  d'Urbino.  Fece  al  medesimo  un  quadretto  d'un
               Cristo  che  ora  nell'orto  e,  lontani  alquanto,  i  tre  Apostoli  che
               dormono. La qual pittura è tanto finita che un minio non può essere

               né  migliore  né  altrimenti.  Questa,  essendo  stata  gran  tempo
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