Page 829 - Giorgio Vasari
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questo viaggio per rivedere Antonio e l'opere d'esso, dove dimorò
alcuni mesi. Ma venendo in quel tempo il cardinale in disgrazia del
Papa, si partì da Roma per non esser fatto prigione e Giuliano gli
tenne sempre compagnia. Arrivati dunque a Savona crebbero
maggior numero di maestri da murare et altri artefici in sul lavoro. Ma
facendosi ognora più vivi i romori del Papa contra il cardinale, non
stette molto che se n'andò in Avignone, e d'un modello, che Giuliano
aveva fatto d'un palazzo per lui, fece fare un dono al re; il quale
modello era maraviglioso, ricchissimo d'ornamenti e molto capace per
lo allogiamento di tutta la sua corte. Era la corte reale in Lione
quando Giuliano presentò il modello, il quale fu tanto caro et accetto
al re che largamente lo premiò e gli diede lode infinite e ne rese
molte grazie al cardinale che era in Avignone. Ebbero intanto nuove
che il palazzo di Savona era già presso alla fine; per il che il cardinale
deliberò che Giuliano rivedesse tale opera, per che andato Giuliano a
Savona poco vi dimorò che fu finito a fatto. Laonde Giuliano,
desiderando tornare a Firenze, dove per lungo tempo non era stato,
con que' maestri prese il cammino e, perché aveva in quel tempo il re
di Francia rimesso Pisa in libertà e durava ancora la guerra tra
Fiorentini e Pisani, volendo Giuliano passare, si fece in Lucca fare un
salvo condotto, avendo eglino de' soldati pisani non poco sospetto.
Ma non di meno nel lor passare vicino ad Altopascio furono da' Pisani
fatti prigioni, non curando essi salvo condotto né cosa che avessero.
E per sei mesi fu ritenuto in Pisa, con taglia di trecento ducati; né
prima che gl'avesse pagati se ne tornò a Fiorenza.
Aveva Antonio a Roma inteso queste cose, et avendo desiderio di
rivedere la patria e 'l fratello, con licenzia partì da Roma, e nel suo
passaggio disegnò al Duca Valentino la rocca di Monte Fiascone. E
così a Fiorenza si ricondusse l'anno 1503, e quivi con allegrezza di
loro e degli amici si goderono. Seguì allora la morte di Alessandro VI
e la successione di Pio III che poco visse e fu creato pontefice il
cardinale di S. Pietro in Vincola, chiamato papa Giulio II, la qual cosa
fu di grande allegrezza a Giuliano per la lunga servitù che aveva seco.
Onde deliberò andare a baciargli il piede, perché giunto a Roma fu
lietamente veduto e con carezze raccolto, e subito fu fatto esecutore