Page 824 - Giorgio Vasari
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servirsene la sua prudenza che il campo del Duca impaurì di sorte,
che per questo et altri impedimenti ebbe caro di accordarsi e di lì
partirsi. Di che conseguì Giuliano non piccola lode in Fiorenza
appresso Lorenzo, onde fu poi di continuo ben veduto e carezzato.
Intanto, essendosi dato alle cose d'architettura, cominciò il primo
chiostro di Cestello, e ne fece quella parte che si vede di
componimento ionico, ponendo i capitelli sopra le colonne con la
voluta che girando cascava fino al collarino dove finisce la colonna,
avendo sotto l'uovolo e fusarola fatto un fregio alto il terzo del
diametro di detta colonna; il quale capitello fu ritratto da uno di
marmo antichissimo, stato trovato a Fiesole da Messer Lionardo
Salutati, vescovo di quel luogo, che lo tenne con altre anticaglie un
tempo nella via di San Gallo in una casa e giardino dove abitava
dirimpetto a Santa Agata; il quale capitello è oggi appresso Messer
Giovanbatista da Ricasoli, vescovo di Pistoia, e tenuto in pregio per la
bellezza e varietà sua, essendo che fra gl'antichi non se n'è veduto un
altro simile. Ma questo chiostro rimase imperfetto per non potere fare
allora quei monaci tanta spesa.
Intanto, venuto in maggior considerazione Giuliano appresso Lorenzo,
il quale era in animo di fabricare al Poggio a Caiano, luogo fra
Fiorenza e Pistoia, e n'aveva fatto fare più modelli al Francione et ad
altri, esso Lorenzo fece fare di quello che aveva in animo di fare un
modello a Giuliano, il quale lo fece tanto diverso e vario dalla forma
degl'altri e tanto secondo il capriccio di Lorenzo che egli cominciò
subitamente a farlo mettere in opera come migliore di tutti; et
accresciutogli grado per queste, gli dette poi sempre provisione.
Volendo poi fare una volta alla sala grande di detto palazzo nel modo
che noi chiamiamo a botte, non credeva Lorenzo che per la distanzia
si potesse girare; onde Giuliano, che fabricava in Fiorenza una sua
casa, voltò la sala sua a similitudine di quella per far capace la
volontà del magnifico Lorenzo; per che egli quella del Poggio
felicemente fece condurre. Onde la fama sua talmente era cresciuta
che a' preghi del Duca di Calavria fece il modello d'un palazzo, per
commissione del Magnifico Lorenzo che doveva servire a Napoli, e
consumò gran tempo a condurlo. Mentre adunque lo lavorava, il