Page 833 - Giorgio Vasari
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l'amava, et un suo figliuolo, nominato Francesco, che attendeva alla
               scultura ancora fusse d'assai tenera età. Questo Francesco, il quale
               ha  salvato  infino  a  oggi  tutte  le  cose  de'  suoi  vecchi,  e  l'ha  in
               venerazione, oltre a molte altre opere fatte in Fiorenza et altrove di
               scultura  e  d'architettura,  è  di  sua  mano  in  Or  San  Michele  la

               Madonna, che vi è di marmo, col Figliuolo in collo, et in grembo a
               Santa Anna; la quale opera, che è di figure tonde et in un sasso solo,
               fu ed è tenuta bell'opera. Ha fatto similmente la sepoltura che papa

               Clemente  fece  fare  a  Monte  Cassino  di  Piero  de'  Medici,  et  altre
               opere,  molte  delle  quali  non  si  fa  menzione,  per  essere  el  detto
               Francesco vivo. Antonio, dopo la morte di Giuliano, come quello che
               mal volentieri si stava, fece due Crucifissi grandi di legno, l'uno de'
               quali fu mandato in Ispagna e l'altro fu da Domenico Buoninsegni, per

               ordine  del  cardinale  Giulio  de'  Medici  vice  cancelliere,  portato  in
               Francia. Avendosi poi a fare la fortezza di Livorno vi fu mandato, dal
               cardinale  de'  Medici,  Antonio  a  farne  il  disegno,  il  che  egli  fece  se

               bene non fu poi messo interamente in opera, né in quel modo che
               Antonio  l'aveva  disegnato.  Dopo,  deliberando  gl'uomini  di  Monte
               Pulciano, per i miracoli fatti da una imagine di Nostra Donna, di fare
               un tempio di grandissima spesa, Antonio fece il modello e ne divenne
               capo; onde due volte l'anno visitava quella fabbrica, la quale oggi si

               vede  condotta  a  l'ultima  perfezzione,  che  fu  nel  vero  di  bellissimo
               componimento  e  vario  dall'ingegno  d'Antonio  con  somma  grazia
               condotta; e tutte le pietre sono di certi sassi che tirano al bianco in

               modo di tivertini; la quale opra è fuor della porta di San Biagio a man
               destra et a mezzo la salita del Poggio. In questo tempo ancora diede
               principio al palazzo d'Antonio di Monte cardinale di Santa Prassedia,
               nel castello del Monte San Savino, et un altro per il medesimo ne fece
               a  Monte  Pulciano,  cose  di  bonissima  grazia,  lavorato  e  finito.  Fece

               l'ordine della banda delle case de' frati de' Servi, su la piazza loro,
               secondo  l'ordine  della  loggia  degli  Innocenti.  Et  in  Arezzo  fece  i
               modelli delle navate della Nostra Donna delle Lagrime che fu molto

               male intesa perché scompagna con la fabbrica prima, e gli archi delle
               teste  non  tornano  in  mezzo;  similmente  fece  un  modello  della
               Madonna di Cortona, il quale non penso che si mettesse in opera.
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