Page 821 - Giorgio Vasari
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altri di ciò se risentiva, egli spesso veniva ad altro che a parole.
Aveva costui particolar odio con Michelagnolo, non per altro se non
perché lo vedeva studiosamente attendere all'arte, e sapeva che
nascosamente la notte et il giorno delle feste disegnava in casa, onde
poi nel giardino riusciva meglio che tutti gl'altri et era per ciò molto
carezzato dal Magnifico Lorenzo; per che, mosso da crudele invidia,
cercava sempre d'offenderlo di fatti o di parole; onde venuti un giorno
alle mani, diede il Torrigiano a Michelagnolo sì fattamente un pugno
sul naso, che glielo infranse, di maniera che lo portò poi sempre così
stiacciato mentre che visse. La qual cosa avendo intesa il Magnifico
ne ebbe tanto sdegno che, se il Torrigiano non si fuggiva di Firenze,
n'arebbe ricevuto qualche grave castigo. Andatosene dunque a Roma,
dove allora faceva lavorare Alessandro VI Torre Borgia, vi fece il
Torrigiano in compagnia d'altri maestri molti lavori di stucchi, poi
dandosi danari per lo duca Valentino che faceva guerra ai
Romagnuoli, il Torrigiano fu sviato da alcuni giovani fiorentini; e così
fattosi in un tratto di scultore soldato, si portò in quelle guerre di
Romagna valorosamente; il medesimo fece con Paulo Vitelli nella
guerra di Pisa. E con Piero de' Medici si trovò nel fatto d'arme del
Garigliano, dove si acquistò una insegna e nome di valente alfiere.
Finalmente, conoscendo che non era per mai venire, ancor che lo
meritasse, come disiderava al grado di capitano e non avere alcuna
cosa avanzato nella guerra anzi aver consumato vanamente il tempo,
ritornò alla scoltura, et avendo fatto ad alcuni mercatanti fiorentini
operette di marmo e di bronzo in figure piccole, che sono in Fiorenza
per le case de' cittadini, e disegnato molte cose con fierezza e buona
maniera, come si può vedere in alcune carte del nostro libro di sua
mano insieme con altre, le quali fece a concorrenza di Michelagnolo,
fu dai su detti mercanti condotto in Inghilterra dove lavorò in servigio
di quel re infinite cose di marmo, di bronzo e di legno a concorrenza
d'alcuni maestri di quel paese ai quali tutti restò superiore. E ne cavò
tanti e così fatti premii che, se non fusse stato, come superbo,
persona inconsiderata e senza governo, sarebbe vivuto quietamente
e fatto ottima fine, là dove gli avvenne il contrario.
Dopo, essendo condotto d'Inghilterra in Ispagna, vi fece molte opere