Page 800 - Giorgio Vasari
P. 800

contemplativo che bene si conosce in lui un non so che di celeste che

               resplende  in  quella  opera,  a  chi  la  considera  attentamente,  dove
               molta diligenza et amor pose insieme con un arco lavorato a fresco
               che vi è sopra. Fece ancora alcuni quadri per Giovanni cardinale de'
               Medici,  e  dipinse  per  Agnolo  Doni  un  quadro  di  una  Nostra  Donna,

               che  serve  per  altare  d'una  cappella  in  casa  sua,  di  straordinaria
               bellezza.

               Venne in questo tempo Raffaello da Urbino pittore a imparare l'arte a
               Fiorenza  et  insegnò  i  termini  buoni  della  prospettiva  a  fra'
               Bartolomeo;  perché,  essendo  Raffaello  volonteroso  di  colorire  nella

               maniera del frate e piacendogli il maneggiare i colori e lo unir suo,
               con lui di continuo si stava. Fece in quel tempo una tavola con infinità
               di figure in San Marco in Fiorenza, oggi è appresso al re di Francia che
               fu a lui donata, et in San Marco molti mesi si tenne a mostra. Poi ne

               dipinse un'altra in quel luogo, dove è posto infinito numero di figure,
               in cambio di quella che si mandò in Francia; nella quale sono alcuni
               fanciulli in aria che volano tenendo un padiglione aperto, con arte e
               con buon disegno e rilievo tanto grande, che paiono spiccarsi da la

               tavola  e  coloriti  di  colore  di  carne  mostrano  quella  bontà  e  quella
               bellezza,  che  ogni  artefice  valente  cerca  di  dare  alle  cose  sue,  la
               quale  opera  ancora  oggi  per  eccellentissima  si  tiene.  Sono  molte
               figure in essa intorno a una Nostra Donna tutte lodatissime e con una

               grazia  et  affetto  e  pronta  fierezza  vivaci.  Ma  colorite  poi  con  una
               gagliarda  maniera  che  paion  di  rilievo  perché  volse  mostrare  che,
               oltra  al  disegno,  sapeva  dar  forza  e  far  venire  con  lo  scuro  delle
               ombre  innanzi  le  figure,  come  appare  intorno  a  un  padiglione  ove

               sono alcuni putti che lo tengono, che volando in aria si spiccano dalla
               tavola, oltre che v'è un Cristo fanciullo che sposa S. Caterina monaca,
               che non è possibile, in quella scurità di colorito che ha tenuto, far più
               viva cosa. Èvvi un cerchio di Santi da una banda che diminuiscono in

               prospettiva, intorno al vano d'una gran nicchia, i quali son posti con
               tanto ordine che paion veri e parimente dall'altra banda. E nel vero si
               valse  assai  d'immitare  in  questo  colorito  le  cose  di  Lionardo  e
               massime  negli  scuri,  dove  adoprò  fumo  da  stampatori  e  nero  di

               avorio abruciato; è oggi questa tavola da' detti neri molto riscurata,
   795   796   797   798   799   800   801   802   803   804   805