Page 798 - Giorgio Vasari
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non  era  bene  tenere  in  casa,  dove  son  fanciulle,  figure  dipinte  di

               uomini  e  donne  ignude,  per  il  che  riscaldati  i  popoli  dal  dir  suo  il
               carnovale seguente, che era costume della città far sopra le piazze
               alcuni capannucci di stipa et altre legne, e la sera del martedì per
               antico costume arderle queste con balli amorosi, dove presi per mano

               uno uomo et una donna giravano cantando intorno certe ballate, fé sì
               fra' Ieronimo che quel giorno si condusse a quel luogo tante pitture e
               scolture ignude molte di mano di Maestri eccellenti, e parimente libri,

               liuti  e  canzonieri  che  fu  danno  grandissimo,  ma  particolare  della
               pittura, dove Baccio portò tutto lo studio de' disegni che egli aveva
               fatto degli ignudi, e lo imitò anche Lorenzo di Credi e molti altri, che
               avevon  nome  di  piagnoni;  là  dove  non  andò  molto  per  l'affezzione
               che Baccio aveva a fra' Ieronimo che fece in un quadro el suo ritratto

               che  fu  bellissimo,  il  quale  fu  portato  allora  a  Ferrara  e  di  lì  non  è
               molto che gli è tornato in Fiorenza nella casa di Filippo di Alamanno
               Salviati, il quale per esser di mano di Baccio l'ha carissimo.

               Avvenne  poi  che  un  giorno  si  levarono  le  parti  contrarie  a  fra'
               Girolamo  per  pigliarlo  e  metterlo  nelle  forze  della  giustizia,  per  le

               sedizioni che aveva fatte in quella città. Il che vedendo, gli amici del
               frate si ragunarono essi ancora, in numero più di cinquecento, e si
               rinchiusero dentro in San Marco; e Baccio insieme con esso loro, per
               la grandissima affezzione che egli aveva a quella parte. Vero è che

               essendo pure di poco animo anzi troppo timido e vile, sentendo poco
               appresso  dare  la  battaglia  al  convento  e  ferire  et  uccidere  alcuni,
               cominciò a dubitare fortemente di se medesimo. Per il che fece voto,
               se  e'  campava  da  quella  furia,  di  vestirsi  subito  l'abito  di  quella

               religione et interamente poi lo osservò. Conciò sia che finito il rumore
               e preso e condannato il frate alla morte, come gli scrittori delle storie
               più chiaramente racontano, Baccio andatosene a Prato si fece frate in
               S. Domenico di quel luogo, secondo che si trova scritto nelle cronache

               di  quel  convento,  a  dì  26  di  luglio  1500,  e  l'anno  dopo  fece
               professione  in  quello  stesso  convento  dove  si  fece  frate,  con
               grandissimo  dispiacere  di  tutti  gli  amici  suoi,  che  infinitamente  si
               dolsero  di  averlo  perduto  e  massime  per  sentire  che  egli  aveva

               postosi in animo di non attendere più alla pittura. Laonde Mariotto
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