Page 797 - Giorgio Vasari
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Nostra  Donna  annunziata  dall'Angelo.  Questa  opera  è  oggi  nello
               scrittoio del duca Cosimo dove egli ha tutte le antichità di bronzo di
               figure piccole, medaglie et altre pitture rare di minî, tenuto da Sua
               Eccellenza Illustrissima per cosa rara come è veramente.

               Era  Baccio  amato  in  Firenze  per  la  virtù  sua,  che  era  assiduo  al
               lavoro,  quieto  e  buono  di  natura  et  assai  timorato  di  Dio,  e  gli

               piaceva assai la vita quieta e fuggiva le pratiche viziose e molto gli
               dilettava le predicazioni, e cercava sempre le pratiche delle persone
               dotte e posate. E nel vero rare volte fa la natura nascere un buono
               ingegno et uno [art]efice mansueto che anche in qualche tempo di

               quiete e di bontà non lo provegga come fece a Baccio, il quale, come
               si  dirà  di  sotto,  gli  riuscì  quello  che  egli  desiderava,  che  sparsosi
               l'esser  lui  non  men  buono  che  valente,  si  divulgò  talmente  il  suo
               nome, che da Gerozzo di Monna Venna Dini gli fu fatta allogazione

               d'una cappella nel Cimiterio, dove sono l'ossa de' morti nello spedale
               di  Santa  Maria  Nuova,  e  cominciovvi  un  Giudizio  a  fresco,  il  quale
               condusse con tanta diligenza e bella maniera in quella parte che finì
               che, acquistandone grandissima fama, oltra quella che aveva, molto

               fu celebrato per aver egli con bonissima considerazione espresso la
               gloria  del  Paradiso  e  Cristo  con  i  dodici  Apostoli  giudicare  le  dodici
               tribù, le quali con bellissimi panni sono morbidamente colorite. Oltra
               che si vede nel disegno, che restò a finirsi, queste figure che sono ivi

               tirate all'Inferno, la disperazione, il dolore e la vergogna della morte
               eterna, così come si conosce la contentezza e la letizia, che sono in
               quelle che si salvano, ancora che questa opera rimanesse imperfetta,
               avendo  egli  più  voglia  d'attendere  alla  religione  che  alla  pittura.

               Perché  trovandosi  in  questi  tempi  in  San  Marco  fra'  Girolamo
               Savonarola  da  Ferrara,  dell'ordine  de'  Predicatori,  teologo
               famosissimo,  e  continovando  Baccio  la  udienza  delle  prediche  sue,
               per la devozione che in esso aveva, prese strettissima pratica con lui

               e  dimorava  quasi  continuamente  in  convento  avendo  anco  con  gli
               altri frati fatto amicizia.

               Avenne che continovando fra' Ieronimo le sue predicazioni e gridando
               ogni  giorno  in  pergamo  che  le  pitture  lascive  e  le  musiche  e'  libri
               amorosi spesso inducono gli animi a cose mal fatte, fu persuaso che
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