Page 789 - Giorgio Vasari
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a servirlo.
Era entrato in fantasia a quel Pontefice di acconciare quello spazio
che era fra belvedere e 'l palazzo ch'egli avessi forma di teatro
quadro abbracciando una valletta che era in mezzo al palazzo papale
vecchio, e la muraglia che aveva per abitazione del papa fatta di
nuovo Innocenzio VIII; e che da dua corridori che mettessino in
mezzo questa valletta, si potessi venire di belvedere in palazzo per
logge, e così di palazzo per quelle andare in belvedere, e che della
valle per ordine di scale in diversi modi si potesse salire sul piano di
belvedere; per il che Bramante, che aveva grandissimo giudizio et
ingegno capriccioso in tal cose, spartì nel più basso con duoi ordini
d'altezze prima una loggia dorica bellissima, simile al Coliseo de'
Savegli, ma in cambio di mezze colonne misse pilastri, e tutta di
tivertini la murò; e sopra questa uno secondo ordine ionico sodo di
finestre, tanto che e' venne al piano delle prime stanze del palazzo
papale et al piano di quelle di belvedere, per far poi una loggia più di
400 passi dalla banda di verso Roma, e parimente un'altra di verso il
bosco, che l'una e l'altra volse che mettessino in mezzo la valle ove
spianata che ella era si aveva a condurre tutta l'acqua di belvedere e
fare una bellissima fontana; di questo disegno finì Bramante il primo
corridore che esce di palazzo e va in belvedere dalla banda di Roma
eccetto l'ultima loggia che dovea andar di sopra; ma la parte verso il
bosco riscontro a questa si fondò bene, ma non si poté finire
intervenendo la morte di Iulio e poi di Bramante; fu tenuta tanto
bella invenzione, che si credette che dagli antichi in qua Roma non
avessi veduto meglio. Ma come s'è detto dell'altro corridore rimasero
solo i fondamenti e penato a finirsi fino a questo giorno che Pio IIII
gli ha dato quasi perfezzione. Fecevi ancora la testata che è in
belvedere allo antiquario delle statue antiche con l'ordine delle
nicchie e nel suo tempo vi si messe il Laoconte, statua antica
rarissima, e lo Apollo e la Venere; ché poi il resto delle statue furon
poste da Leone X, come il Tevere e 'l Nilo e la Cleopatra, e da
Clemente VII alcune altre, e nel tempo di Paulo III e di Giulio III
fattovi molti acconcimi d'importanzia con grossa spesa.
E tornando a Bramante, s'egli non avessi avuto i suoi ministri avari