Page 786 - Giorgio Vasari
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VITA DI BRAMANTE DA URBINO ARCHITETTORE



               Di grandissimo giovamento alla architettura fu veramente il moderno
               operare di Filippo Brunelleschi, avendo egli contrafatto e dopo molte
               età rimesse in luce l'opere egregie de' più dotti e maravigliosi antichi.
               Ma non fu manco utile al secolo nostro Bramante, acciò seguitando le

               vestigie  di  Filippo,  facesse  agli  altri  dopo  lui  strada  sicura  nella
               professione della architettura, essendo egli di animo, valore, ingegno
               e  scienza  in  quella  arte  non  solamente  teorico,  ma  pratico  et
               esercitato  sommamente.  Né  poteva  la  natura  formare  uno  ingegno

               più spedito, che esercitasse e mettesse in opera le cose dell'arte, con
               maggiore invenzione e misura e con tanto fondamento quanto costui.
               Ma  non  meno  punto  di  tutto  questo  fu  necessario  il  creare  in  quel
               tempo  Giulio  II  pontefice  animoso  e  di  lasciar  memorie

               desiderosissimo. E fu ventura nostra e sua il trovare un tal principe, il
               che  agli  ingegni  grandi  avviene  rare  volte,  a  le  spese  del  quale  e'
               potesse  mostrare  il  valore  dello  ingegno  suo  e  quelle  arteficiose
               difficultà che nella architettura mostrò Bramante. La virtù del quale si

               estese negli edifici da lui fabricati, che le modanature delle cornici, i
               fusi  delle  colonne,  la  grazia  de'  capitegli,  le  base,  le  mensole  et  i
               cantoni, le volte, le scale, i risalti et ogni ordine d'architettura tirato
               per consiglio o modello di questo artefice, riuscì sempre maraviglioso

               a chiunque lo vide. Laonde quello obligo eterno che hanno gli ingegni
               che studiano sopra i sudori antichi, mi pare che ancora lo debbano
               avere alle fatiche di Bramante. Perché se pure i Greci furono inventori
               della  architettura  et  i  Romani  imitatori,  Bramante  non  solo

               imitandogli  con  invenzion  nuova  ci  insegnò,  ma  ancora  bellezza  e
               difficultà accrebbe grandissima all'arte, la quale per lui imbellita oggi
               veggiamo.

               Costui nacque in Castello Durante nello stato di Urbino, d'una povera
               persona ma di buone qualità, e nella sua fanciullezza oltra il leggere

               e lo scrivere, si esercitò grandemente nello abbaco. Ma il padre che
               aveva  bisogno  che  e'  guadagnasse,  vedendo  che  egli  si  dilettava
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