Page 788 - Giorgio Vasari
P. 788
fabriche antiche di Roma. E messovi mano, solitario e cogitativo se
n'andava; e fra non molto spazio di tempo misurò quanti edifizii
erano in quella città e fuori per la campagna, e parimente fece fino a
Napoli, e dovunque e' sapeva che fossero cose antiche; misurò ciò
che era a Tiboli et alla villa Adriana, e come si dirà poi al suo luogo,
se ne servì assai. E scoperto in questo modo l'animo di Bramante, il
cardinale di Napoli datoli d'occhio prese a favorirlo. Donde Bramante
seguitando lo studio, essendo venuto voglia al cardinale detto di far
rifare a' frati della Pace il chiostro, di trevertino, ebbe il carico di
questo chiostro. Per il che desiderando di acquistare e di gratuirsi
molto quel cardinale, si messe a l'opera con ogni industria e
diligenzia, e prestamente e perfettamente la condusse al fine. Et
ancora che egli non fusse di tutta bellezza, gli diede grandissimo
nome per non essere in Roma molti che attendessino alla architettura
con tanto amore, studio e prestezza, quanto Bramante.
Servì Bramante, ne' suoi principii, per sotto architettore di papa
Alessandro VI alla fonte di Trastevere e parimente a quella che si
fece in sulla piazza di S. Pietro; trovossi ancora, essendo cresciuto in
reputazione, con altri eccellenti architettori, alla resoluzione di gran
parte del palazzo di S. Giorgio e della chiesa di S. Lorenzo in Damaso
fatto fare da Raffaello Riario cardinale di S. Giorgio vicino a Campo di
Fiore; che quantunque si sia poi fatto meglio, fu non di meno, et è
ancora per la grandezza sua, tenuta comoda e magnifica abitazione,
e di questa fabbrica fu esecutore uno Antonio Montecavallo. Trovossi
al consiglio dello accrescimento di San Iacopo degli Spagnuoli in
Navona e parimente alla deliberazione di Santa Maria de Anima, fatta
condurre poi da uno architetto todesco. Fu suo disegno ancora il
palazzo del cardinale Adriano da Corneto, in Borgo Nuovo, che si
fabricò adagio, e poi finalmente rimase imperfetto per la fuga di
detto cardinale; e parimente l'accrescimento della cappella maggiore
di Santa Maria del Populo fu suo disegno, le quali opere gli
acquistarono in Roma tanto credito che era stimato il primo
architettore per essere egli risoluto, presto e bonissimo inventore che
da tutta quella città fu del continuo ne' magior bisogni da tutti e'
grandi adoperato; per il che creato papa Iulio II l'anno 1503, cominciò