Page 783 - Giorgio Vasari
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che  non  è  possibile  veder  la  più  bizzarra  orca  marina  né  la  più
               capricciosa  di  quella  che  si  immaginò  di  dipignere  Piero  con  la  più
               fiera attitudine di Perseo, che in aria la percuote con la spada; quivi
               fra  'l  timore  e  la  speranza  si  vede  legata  Andromeda,  di  volto
               bellissima, e qua inanzi molte genti con diversi abiti strani sonando e

               cantando, ove sono certe teste che ridano e si rallegrano di vedere
               liberata  Andromeda,  che  sono  divine;  il  paese  è  bellissimo  et  un
               colorito  dolce  e  grazioso,  e  quanto  si  può  unire  e  sfumare  colori,

               condusse questa opera con estrema diligenza.
               Dipinse  ancora  un  quadro  dove  una  Venere  ignuda  con  un  Marte

               parimente, che spogliato nudo dorme sopra un prato pien di fiori, et
               attorno son diversi amori, che chi in qua chi in là traportano la celata,
               i bracciali e l'altre arme di Marte; èvvi un bosco di mirto, et un Cupido
               che ha paura d'un coniglio; così vi sono le colombe di Venere e l'altre

               cose  di  amore.  Questo  quadro  è  in  Fiorenza  in  casa  Giorgio  Vasari
               tenuto in memoria sua da lui perché sempre gli piacquero i capricci di
               questo maestro.

               Era molto amico di Piero lo spedalingo de li Innocenti, e volendo far
               fare una tavola, che andava all'entrata di chiesa a man manca alla
               cappella  del  Pugliese,  la  allogò  a  Piero,  il  qual  con  suo  agio  la

               condusse al fine, ma prima fece disperare lo spedalingo; che non ci fu
               mai  ordine  che  la  vedesse  se  non  finita,  e  quanto  ciò  gli  paresse
               strano, e per l'amicizia e per il sovenirlo tutto il dì di danari e non
               vedere quel che si faceva, egli stesso lo dimostrò, che all'ultima paga

               non gliele voleva dare se non vedeva l'opera. Ma minacciato da Piero
               che guasterebbe quel che aveva fatto, fu forzato dargli il resto, e con
               maggior  collera  che  prima  aver  pazienza  che  la  mettesse  su,  et  in
               questa sono veramente assai cose buone.

               Prese  a  fare  per  una  cappella  una  tavola  ne  la  chiesa  di  S.  Piero

               Gattolini,  e  vi  fece  una  Nostra  Donna  a  sedere  con  quattro  figure
               intorno e due Angeli in aria che la incoronano. Opera condotta con
               tanta diligenzia che n'acquistò lode et onore; la quale oggi si vede in
               S.  Friano  sendo  rovinata  quella  chiesa.  Fece  una  tavoletta  de  la

               Concezzione nel tramezzo de la chiesa di S. Francesco da Fiesole la
               quale è assai buona cosetta, sendo le figure non molto grandi. Lavorò
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