Page 779 - Giorgio Vasari
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maniere assai stravagante: perché bene si può dire che e' la mutasse
               quasi a ciò ch'e' faceva. E se Piero non fusse stato tanto astratto et
               avesse  tenuto  più  conto  di  sé  nella  vita  che  egli  non  fece,  arebbe
               fatto  conoscere  il  grande  ingegno  che  egli  aveva,  di  maniera  che
               sarebbe  stato  adorato,  dove  egli  per  la  bestialità  sua  fu  più  tosto

               tenuto pazzo, ancora che egli non facesse male se non a sé solo nella
               fine  e  benefizio  et  utile  con  le  opere  a  l'arte  sua.  Per  la  qual  cosa
               doverebbe  sempre  ogni  buono  ingegno  et  ogni  eccellente  artefice

               ammaestrato da questi esempli aver gli occhi alla fine. Né lasciarò di
               dire,  che  Piero  nella  sua  gioventù  per  essere  capriccioso  e  di
               stravagante invenzione fu molto adoperato nelle mascherate che si
               fanno per carnovale. E fu a que' nobili giovani fiorentini molto grato,
               avendogli  lui  molto  migliorato  e  d'invenzione  e  d'ornamento  e  di

               grandezze e pompa quella sorte di passatempi; e sì di ciò, che fu de'
               primi che trovasse di mandargli fuora a guisa di trionfi, o almeno gli
               migliorò assai, con accomodare l'invenzione della storia non solo con

               musiche e parole a proposito del subietto, ma con incredibil pompa
               d'accompagnatura di uomini a piè et a cavallo, di abiti et abigliamenti
               accomodati alla storia, cosa che riusciva molto ricca e bella, et aveva
               insieme del grande e dello ingegnoso. E certo era cosa molto bella a
               vedere,  di  notte,  venticinque  o  trenta  coppie  di  cavalli

               richissimamente abigliati co' lor signori travestiti secondo il suggetto
               della  invenzione,  sei  o  otto  staffieri  per  uno  vestiti  d'una  livrea
               medesima con le torcie in mano, che tal volta passavano il numero di

               400,  et  il  carro  poi,  o  trionfo  pieno  di  ornamenti,  o  di  spoglie  e
               bizzarissime fantasie, cosa che fa assotigliare gli ingegni e dà gran
               piacere  e  satisfazione  a'  popoli.  Fra  questi,  che  assai  furono  et
               ingegnosi  mi  piace  toccare  brevemente  d'uno,  che  fu  principale
               invenzione di Piero già maturo di anni, e non come molti piacevole

               per la sua vaghezza, ma per il contrario per una strana et orribile et
               inaspettata invenzione di non piccola satisfazione a' popoli, che come
               ne' cibi tal volta le cose agre, così in quelli passatempi le cose orribili

               pur che sieno fatte con giudizio et arte, dilettano maravigliosamente
               il gusto umano, cosa che aparisce nel recitare le tragedie: questo fu il
               carro  della  morte  da  lui  segretissimamente  lavorato  alla  sala  del
               papa,  che  mai  se  ne  potette  spiare  cosa  alcuna  ma  fu  veduto  e
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