Page 776 - Giorgio Vasari
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facilità  nella  difficultà  del  fargli,  ha  insegnato  come  e'  si  abbino  a

               fare.  Di  che  gli  debbono  eternamente  tutti  i  pittori;  ad  istanzia  de'
               quali gli fu fatto questo epiggrama da Messer Fabio Segni, gentiluomo
               fiorentino:



               Huius cum regeret mortales spiritus artus

               pictoris, Charites suplicuere Iovi.

               Non alia pingi dextra Pater alme rogamus:
               hunc praeter, nulli pingere nos liceat.


               Annuit his votis summi regnator Olympi:
               et iuvenem subito sydera ad alta tulit,

               ut posset melius Charitum simulacra referre

               praesens et nudas cerneret inde Deas.



               Fu in questo tempo medesimo Andrea del Gobbo milanese, pittore e
               coloritore  molto  vago,  di  mano  del  quale  sono  sparse  molte  opere
               nelle case per Milano sua patria; et alla Certosa di Pavia una tavola
               grande  con  la  Assunzione  di  Nostra  Donna,  ma  imperfetta  per  la

               morte che li sopravvenne, la quale tavola mostra quanto egli fusse
               eccellente et amatore delle fatiche dell'arte.
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