Page 777 - Giorgio Vasari
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VITA DI PIERO DI COSIMO PITTOR FIORENTINO
Mentre che Giorgione et il Correggio con grande loro loda e gloria
onoravano le parti di Lombardia, non mancava la Toscana ancor ella
di belli ingegni, fra' quali non fu de' minimi Piero, figliuolo d'un
Lorenzo orafo et allievo di Cosimo Rosselli, e però chiamato sempre,
e non altrimenti inteso, che per Piero di Cosimo: poiché invero non
meno si ha obligo e si debbe riputare per vero padre quel che
c'insegna la virtù e ci dà il bene essere, che quello che ci genera e dà
l'essere semplicemente. Questi dal padre, che vedeva nel figliuolo
vivace ingegno et inclinazione al disegno, fu dato in cura a Cosimo,
che lo prese più che volentieri, e fra molti discepoli ch'egli aveva,
vedendolo crescere, con gli anni e con la virtù gli portò amore come a
figliuolo e per tale lo tenne sempre. Aveva questo giovane da natura
uno spirito molto elevato et era molto stratto e vario di fantasia dagli
altri giovani che stavono con Cosimo per imparare la medesima arte.
Costui era qualche volta tanto intento a quello che faceva, che
ragionando di qualche cosa, come suole avvenire, nel fine del
ragionamento, bisognava rifarsi da capo a racontargnene, essendo ito
col cervello ad un'altra sua fantasia. Et era similmente tanto amico de
la solitudine, che non aveva piacere, se non quando pensoso da sé
solo poteva andarsene fantasticando e fare suoi castelli in aria. Onde
aveva cagione di volergli ben grande Cosimo suo maestro, perché se
ne serviva talmente ne l'opere sue, che spesso spesso gli faceva
condurre molte cose che erano d'importanza, conoscendo che Piero
aveva e più bella maniera e miglior giudizio di lui. Per questo lo menò
egli seco a Roma, quando vi fu chiamato da papa Sisto, per far le
storie de la cappella, in una de le quali Piero fece un paese
bellissimo, come si disse ne la vita di Cosimo. E perché egli ritraeva
di naturale molto eccellentemente, fece in Roma di molti ritratti di
persone segnalate e particularmente quello di Verginio Orsino e di
Ruberto Sanseverino, i quali misse in quelle istorie. Ritrasse ancora
poi il duca Valentino figliuolo di papa Alessandro Sesto; la qual pittura