Page 758 - Giorgio Vasari
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voluto, come faceva dell'opere che zappavano ne l'orto, che egli non
avesse mai fermo il pennello. E non gli bastando questo, se ne dolse
col Duca e tanto lo rinfocolò, che fu costretto a mandar per Lionardo
e destramente sollecitarli l'opera, mostrando con buon modo, che
tutto faceva per l'importunità del priore. Lionardo, conoscendo
l'ingegno di quel principe esser acuto e discreto, volse (quel che non
avea mai fatto con quel priore) discorrere col Duca largamente sopra
di questo; gli ragionò assai de l'arte, e lo fece capace che gl'ingegni
elevati, talor che manco lavorano, più adoperano, cercando con la
mente l'invenzioni, e formandosi quelle perfette idee, che poi
esprimono e ritraggono le mani da quelle già concepute ne
l'intelletto. E gli soggiunse che ancor gli mancava due teste da fare,
quella di Cristo, della quale non voleva cercare in terra e non poteva
tanto pensare, che nella imaginazione gli paresse poter concipere
quella bellezza e celeste grazia, che dovette essere quella de la
divinità incarnata. Gli mancava poi quella di Giuda, che anco gli
metteva pensiero, non credendo potersi imaginare una forma, da
esprimere il volto di colui, che dopo tanti benefizii ricevuti, avessi
avuto l'animo sì fiero, che si fussi risoluto di tradir il suo Signore e
creator del mondo, purché di questa seconda ne cercherebbe, ma che
alla fine non trovando meglio, non gli mancherebbe quella di quel
priore, tanto importuno et indiscreto. La qual cosa mosse il Duca
maravigliosamente a riso e disse che egli avea mille ragioni. E così il
povero priore confuso attese a sollecitar l'opera de l'orto e lasciò star
Lionardo. Il quale finì bene la testa del Giuda, che pare il vero ritratto
del tradimento et inumanità. Quella di Cristo rimase, come si è detto,
imperfetta.
La nobiltà di questa pittura, sì per il componimento, sì per essere
finita con una incomparabile diligenza, fece venir voglia al re di
Francia, di condurla nel regno: onde tentò per ogni via, se ci fussi
stato architetti, che con travate di legnami e di ferri, l'avessino potuta
armar di maniera, che ella si fosse condotta salva, senza considerare
a spesa, che vi si fusse potuta fare, tanto la desiderava. Ma l'esser
fatta nel muro, fece che Sua Maestà se ne portò la voglia, et ella si
rimase a' milanesi. Nel medesimo refettorio, mentre che lavorava il