Page 755 - Giorgio Vasari
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d'una pietra scura e spezzata, buffando veleno da la gola aperta,
fuoco dagl'occhi e fumo dal naso sì stranamente, che pareva
monstruosa et orribile cosa affatto. E penò tanto a farla, che in quella
stanza era il morbo degli animali morti troppo crudele, ma non
sentito da Lionardo, per il grande amore che portava nell'arte. Finita
questa opera, che più non era ricerca, né dal villano né dal padre,
Lionardo gli disse, che ad ogni sua comodità mandasse per la rotella,
che quanto a lui era finita. Andato dunque ser Piero una mattina a la
stanza per la rotella e picchiato alla porta, Lionardo gli aperse,
dicendo che aspettasse un poco; e ritornatosi nella stanza acconciò la
rotella al lume in sul leggio et assettò la finestra, che facesse lume
abbacinato, poi lo fece passar dentro a vederla. Ser Piero nel primo
aspetto, non pensando alla cosa, subitamente si scosse, non
credendo che quella fosse rotella, né manco dipinto quel figurato che
e' vi vedeva. E tornando col passo a dietro, Lionardo lo tenne,
dicendo: "Questa opera serve per quel che ella è fatta. Pigliatela,
dunque, e portatela, ché questo è il fine, che dell'opere s'aspetta".
Parse questa cosa più che miracolosa a ser Piero, e lodò
grandissimamente il capriccioso discorso di Lionardo; poi, comperata
tacitamente da un merciaio un'altra rotella dipinta d'un cuore
trapassato da uno strale, la donò al villano che ne li restò obligato
sempre mentre che e' visse. Appresso vendé ser Piero quella di
Lionardo secretamente in Fiorenza a certi mercatanti, cento ducati. Et
in breve ella pervenne a le mani del duca di Milano, vendutagli 300
ducati da detti mercatanti.
Fece poi Lionardo una Nostra Donna in un quadro, ch'era appresso
papa Clemente VII, molto eccellente. E fra l'altre cose che v'erano
fatte, contrafece una caraffa piena d'acqua con alcuni fiori dentro,
dove oltra la maraviglia della vivezza, aveva imitato la rugiada
dell'acqua sopra, sì che ella pareva più viva che la vivezza. Ad
Antonio Segni, suo amicissimo, fece in su un foglio un Nettuno
condotto così di disegno con tanta diligenzia, che e' pareva del tutto
vivo. Vedevasi il mare turbato et il carro suo tirato da' cavalli marini
con le fantasime, l'orche, et i noti et alcune teste di dèi marini,
bellissime. Il quale disegno fu donato da Fabio suo figliuolo a Messer