Page 729 - Giorgio Vasari
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medesima  città,  fece  a  fresco  in  un  frontespizio  d'una  porta,  una
               Nostra Donna col Figliuolo in braccio et alcuni Angeli dinanzi a lei in
               ginocchioni,  et  il  campo  fece  d'alberi  pieni  di  frutte.  E  queste  sono
               l'opere che si truova esser state lavorate da Stefano, se ben si può
               credere, essendo vivuto assai, che ne facesse molte altre. Ma come

               non ne ho potuto alcun'altra rinvenire, così né il cognome, né il nome
               del padre, né il ritratto suo, né altro particolare. Alcuni affermano che
               prima  che  venisse  a  Firenze,  egli  fu  discepolo  di  maestro  Liberale,

               pittore  veronese,  ma  questo  non  importa,  basta  che  imparò  tutto
               quello che in lui fu di buono, in Fiorenza da Agnolo Gaddi.

               Fu della medesima città di Verona Aldigieri da Zevio, famigliarissimo
               de' signori della Scala, il quale dipinse, oltre a molte altre opere, la
               sala  grande  del  palazzo  loro,  nella  quale  oggi  abita  il  Podestà,
               facendovi la guerra di Gerusalemme, secondo che è scritta da Iosafo.

               Nella quale opera mostrò Aldigieri grande animo e giudizio, spartendo
               nelle  facce  di  quella  sala,  da  ogni  banda,  una  storia  con  un
               ornamento  solo,  che  la  ricigne  attorno;  nel  quale  ornamento  posa
               dalla parte di sopra, quasi per fine, un partimento di medaglie, nelle

               quali si crede che siano ritratti di naturale molti uomini segnalati di
               que'  tempi,  et  in  particolare  molti  di  que'  signori  della  Scala,  ma
               perché non se ne sa il vero, non ne dirò altro. Dirò bene che Aldigieri
               mostrò  in  questa  opera  d'avere  ingegno,  giudizio  et  invenzione,

               avendo  considerato  tutte  le  cose  che  si  possono  in  una  guerra
               d'importanza  considerare.  Oltre  ciò  il  colorito  si  è  molto  bene
               mantenuto,  e  fra  molti  ritratti  di  grandi  uomini  e  litterati,  vi  si
               conosce quello di Messer Francesco Petrarca.

               Iacopo  Avanzi  pittore  bolognese,  fu  nell'opere  di  questa  sala
               concorrente  d'Aldigieri,  e  sotto  le  sopradette  pitture  dipinse,

               similmente a fresco, due trionfi bellissimi e con tanto artifizio e buona
               maniera  che  afferma  Girolamo  Campagnuola  che  il  Mantenga  gli
               lodava  come  pittura  rarissima.  Il  medesimo  Iacopo  insieme  con
               Aldigieri  e  Sebeto  da  Verona  dipinse  in  Padova  la  cappella  di  S.

               Giorgio  che  è  allato  al  tempio  di  S.  Antonio,  secondo  che  per  lo
               testamento  era  stato  lasciato  dai  marchesi  di  Carrara.  La  parte  di
               sopra  dipinse  Iacopo  Avanzi;  di  sotto,  Aldigieri  alcune  storie  di  S.
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