Page 728 - Giorgio Vasari
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degl'Angeli, i quali fece sempre molto nel volto graziosi e di bellissima
               aria. In questa medesima opera è da un lato S. Agostino e dall'altro
               S. Ieronimo in figure grandi quanto è il naturale, e questi con le mani
               sostengono  la  chiesa  di  Dio,  quasi  mostrando  che  ambiduoi  con  la
               dottrina  loro  difendono  la  S.  Chiesa  dagli  eretici,  e  la  sostengono.

               Nella medesima chiesa dipinse a fresco in un pilastro della cappella
               maggiore una S. Eufemia con bella e graziosa aria di viso; e vi scrisse
               a lettere d'oro il nome suo, parendogli forse, come è in effetto, ch'ella

               fusse una delle migliori pitture che avesse fatto; e secondo il costume
               suo, vi dipinse un pavone bellissimo, et appresso due lioncini, i quali
               non  sono  molto  belli,  perché  non  poté  allora  vederne  de'  naturali,
               come  fece  il  pavone.  Dipinse  ancora  in  una  tavola  del  medesimo
               luogo, sì come si costumava in que' tempi, molte figure dal mezzo in

               su,  cioè  S.  Nicola  da  Tolentino  et  altri;  e  la  predella  fece  piena  di
               storie in figure piccole della vita di quel Santo. In S. Fermo, chiesa
               della  medesima  città  dei  frati  di  S.  Francesco,  nel  riscontro

               dell'entrare per la porta del fianco, fece per ornamento d'un Deposto
               di croce, XII profeti dal mezzo in su, grandi quanto il naturale, et a'
               piedi  loro  Adamo  et  Eva  a  giacere,  et  il  suo  solito  pavone,  quasi
               contrasegno delle pitture fatte da lui.

               Il medesimo Stefano dipinse in Mantova nella chiesa di S. Domenico
               alla  porta  del  Martello,  una  bellissima  Nostra  Donna,  la  testa  della

               quale, per avere avuto bisogno i padri di murare in quel luogo, hanno
               con  diligenza  posta  nel  tramezzo  della  chiesa,  alla  cappella  di  S.
               Orsola, che è della famiglia de' Recuperati, dove sono alcune pitture
               a fresco di mano del medesimo. E nella chiesa di S. Francesco sono,

               quando  si  entra  a  man  destra  della  porta  principale,  una  fila  di
               cappelle  murate  già  dalla  nobil  famiglia  della  Ramma,  in  una  delle
               quali è dipinto nella volta, di mano di Stefano, i quattro Evangelisti a
               sedere, e dietro alle spalle loro, per campo, fece alcune spalliere di

               rosai, con uno intessuto di canne a mandorle e variati alberi sopra, et
               altre verdure piene d'uccelli e particolarmente di pavoni. Vi sono anco
               alcuni  Angeli  bellissimi.  In  questa  medesima  chiesa  dipinse  una  S.
               Maria Maddalena grande quanto il naturale, in una colonna, entrando

               in  chiesa  a  man  ritta.  E  nella  strada  detta  Rompilanza  della
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