Page 734 - Giorgio Vasari
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si  fussero  i  sopra  scritti,  come  in  fra  l'altre  sue  cose  lo  dimostra
               l'opere che sono di sua mano in Vinezia, in S. Francesco della Vigna,
               dove all'altare di S. Giovanni fece esso santo ritto in mezzo a due altri
               Santi, che hanno in mano ciascuno un libro.

               Fu anco tenuto in grado di buon maestro Giovanni Buonconsigli, che
               nella chiesa di S. Giovanni e Paulo, all'altare di S. Tomaso d'Aquino,

               dipinse  quel  Santo  circondato  da  molti  ai  quali  legge  la  scrittura
               sacra,  e  vi  fece  una  prospettiva  di  casamenti  che  non  è  se  non
               lodevole.  Dimorò  anco  quasi  tutto  il  tempo  di  sua  vita  in  Vinezia
               Simon  Bianco,  scultore  fiorentino,  e  Tullio  Lombardo  molto  pratico

               intagliatore.
               In  Lombardia  parimente  sono  stati  eccellenti  Bartolomeo  Clemento

               da Reggio et Agostino Busto scultori. E nell'intaglio Iacopo Davanzo
               milanese  e  Gasparo  e  Girolamo  Misceroni.  In  Brescia  fu  pratico  e
               valentuomo nel lavorare in fresco Vincenzio Verchio, il quale per le
               belle  opere  sue  s'acquistò  grandissimo  nome  nella  patria.  Il  simile

               fece  Girolamo  Romanino,  bonissimo  pratico  e  disegnatore,  come
               apertamente  dimostrano  l'opere  sue  fatte  in  Brescia  et  intorno  a
               molte  miglia.  Né  fu  da  meno  di  questi,  anzi  gli  passò,  Alessandro
               Moretto, delicatissimo ne' colori e tanto amico della diligenza, quanto

               l'opere da lui fatte ne dimostrano.

               Ma tornando a Verona, nella quale città sono fioriti et oggi fioriscono
               più che mai eccellenti artefici, vi furono già Francesco Bonsignori e
               Francesco Caroto eccellenti; e dopo, maestro Zeno veronese, che in
               Arimini lavorò la tavola di S. Marino e due altre con molta diligenza.

               Ma quello che più di tutti gl'altri ha fatto alcune figure di naturale che
               sono  maravigliose,  è  stato  il  Moro  veronese,  o  vero  come  altri  lo
               chiamavano, Francesco Turbido, di mano del quale è oggi in Vinezia
               in  casa  Monsignor  de'  Martini  il  ritratto  d'un  gentiluomo  da  Ca'

               Badovaro,  figurato  di  un  pastore  che  par  vivissimo,  e  può  stare  a
               paragone  di  quanti  ne  sono  stati  fatti  in  quelle  parti.  Parimente
               Batista d'Angelo, genero di costui, è così vago nel colorito e pratico
               nel  disegno,  che  più  tosto  avanza,  che  sia  inferiore  al  Moro.  Ma

               perché non è di mia intenzione parlare al presente de' vivi, voglio che
               mi basti, come dissi nel principio di questa vita, avere in questo luogo
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