Page 733 - Giorgio Vasari
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hanno indosso bellissimi panni e sono condotti con bella maniera.
               Marco Bassiti fu quasi ne' medesimi tempi in buon conto, et è sua

               opera una gran tavola in Vinezia nella chiesa d'i frati di Certosa; nella
               quale  dipinse  Cristo  in  mezzo  di  Piero  e  d'Andrea  nel  Mare  di
               Tiberiade et i figliuoli di Zebedeo, facendovi un braccio di mare, un
               monte  e  parte  d'una  città  con  molte  persone  in  figure  piccole.  Si

               potrebbono  di  costui  molte  altre  opere  raccontare,  ma  basti  aver
               detto di questa che è la migliore.

               Bartolomeo  Vivarino  da  Murano  si  portò  anch'egli  molto  bene
               nell'opere  che  fece,  come  si  può  vedere,  oltre  a  molte  altre,  nella
               tavola che fece all'altare di S. Luigi, nella chiesa di S. Giovanni e Polo,
               nella quale dipinse il detto S. Luigi a sedere col piviale indosso, S.

               Gregorio, S. Bastiano e S. Domenico, e dall'altro lato S. Niccolò, S.
               Girolamo e S. Rocco, e sopra questi altri Santi infino a mezzo.

               Lavorò  ancora  benissimo  le  sue  pitture,  e  si  dilettò  molto  di
               contrafare le cose naturali, figure e paesi lontani, Giovanni Mansueti,
               che  imitando  assai  l'opere  di  Gentile  Bellino,  fece  in  Vinezia  molte

               pitture. E nella scuola di S. Marco, in testa all'udienza, dipinse un S.
               Marco che predica in sulla piazza, ritraendovi la facciata della chiesa,
               e fra la moltitudine degl'uomini e delle donne che l'ascoltano, turchi,
               greci  e  volti  d'uomini  di  diverse  nazioni,  con  abiti  stravaganti.  Nel

               medesimo luogo, dove fece in un'altra storia S. Marco che sana un
               infermo, dipinse una prospettiva di due scale e molte loggie. In un
               altro quadro vicino a questo fece un S. Marco che converte alla fede
               di Cristo una infinità di popoli, et in questo fece un tempio aperto e

               sopra un altare un Crucifisso; e per tutta l'opera diversi personaggi
               con bella varietà d'arie, d'abiti e di teste.

               Dopo costui, seguitò di lavorare nel medesimo luogo Vittore Bellini,
               che  vi  fece,  dove  in  una  storia  S.  Marco  è  preso  e  legato,  una
               prospettiva di casamenti che è ragionevole e con assai figure, nelle

               quali  imitò  i  suoi  passati.  Dopo  costoro  fu  ragionevole  pittore
               Bartolomeo Montagna vicentino, che abitò sempre in Vinezia e vi fece
               molte pitture; et in Padova dipinse una tavola nella chiesa di S. Maria
               d'Artone. Parimente Benedetto Diana fu non meno lodato pittore che
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