Page 726 - Giorgio Vasari
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VITA DI VITTORE SCARPACCIA ET ALTRI PITTORI VINIZIANI
E LOMBARDI
Egli si conosce espressamente che quando alcuni de' nostri artefici
cominciano in una qualche provincia, che dopo ne seguono molti l'un
dopo l'altro; e molte volte ne sono in uno stesso tempo infiniti; perciò
che la gara e l'emulazione, e l'avere avuto dependenza chi da uno e
chi da un altro maestro eccellente, è cagione che con più fatica
cercano gl'artefici di superare l'un l'altro quanto possono
maggiormente. E quando anco molti dependono da un solo, subito
che si dividono, o per morte del maestro o per altra cagione, subito
viene anco divisa in loro la volontà; onde per parere ognuno il
migliore e capo di sé, cerca di mostrare il valor suo. Di molti dunque
che quasi in un medesimo tempo et in una stessa provincia fiorirno,
de' quali non ho potuto sapere, né posso scrivere ogni particolare,
dirò brevemente alcuna cosa; per non lasciare, trovandomi al fine
della Seconda Parte di questa mia opera, indietro alcuni che si sono
affaticati per lasciar il mondo adorno dell'opere loro. De' quali dico,
oltre al non aver potuto aver l'intero della vita, non ho anco potuto
rinvenire i ritratti, eccetto quello dello Scarpaccia, che per questa
cagione ho fatto capo degl'altri. Accettisi dunque in questa parte
quello che io posso; poiché non posso quello che io vorrei.
Furono addunque nella Marca Trivisana et in Lombardia nello spazio
di molti anni, Stefano Veronese, Aldigieri da Zevio, Iacopo Davanzo
bolognese, Sebeto da Verona, Iacobello de Flore, Guerriero da
Padova, Giusto e Girolamo Campagnuola, Giulio suo figliuolo,
Vincenzio bresciano, Vittore Sebastiano e Lazaro Scarpaccia viniziani,
Vincenzio Carena, Luigi Vivarini, Giovanbatista da Cornigliano, Marco
Basarini, Giovanetto Cordegliaghi, il Bassiti, Bartolomeo Vivarino,
Giovanni Mansueti, Vittore Bellino, Bartolomeo Montagna da Vicenza,
Benedetto Diana e Giovanni Buonconsigli, con molti altri de' quali non
accade fare ora menzione. E per cominciarmi dal primo, dico che
Stefano Veronese, del quale dissi alcuna cosa nella vita d'Agnolo