Page 725 - Giorgio Vasari
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ogni anno, durante la vita di esso Andrea, pagata una provisione da
chi là maneggiava l'entrate. E così fu fatto insino a che egli si morì
d'anni ottantasei.
Furono medesimamente discepoli di Pietro, e perugini anch'eglino,
Eusebio S. Giorgio, che dipinse in S. Agostino la tavola de' Magi;
Domenico di Paris, che fece molte opere in Perugia, et attorno per le
castella, seguitato da Orazio suo fratello; parimente Giannicola, che
in S. Francesco dipinse in una tavola Cristo nell'orto e la tavola d'Ogni
Santi in S. Domenico, alla cappella de' Baglioni, e nella cappella del
Cambio istorie di S. Giovanni Battista in fresco. Benedetto Caporali,
altrimenti Bitti, fu anch'egli discepolo di Piero, e di sua mano sono in
Perugia sua patria molte pitture. E nella architettura s'esercitò di
maniera che non solo fece molte opere, ma comentò Vitruvio in quel
modo che può vedere ognuno essendo stampato; nei quali studii lo
seguitò Giulio suo figliuolo, pittore perugino. Ma nessuno di tanti
discepoli paragonò mai la diligenza di Pietro, né la grazia che ebbe
nel colorire in quella sua maniera, la quale tanto piacque al suo
tempo, che vennero molti di Francia, di Spagna, d'Alemagna e d'altre
provincie, per impararla. E dell'opere sue si fece come si è detto
mercanzia da molti, che le mandarono in diversi luoghi, inanzi che
venisse la maniera di Michelagnolo, la quale avendo mostro la vera e
buona via a queste arti, l'ha condotte a quella perfezzione che nella
Terza seguente Parte si vedrà. Nella quale si tratterà dell'eccellenza e
perfezzione dell'arte, e si mostrerà agl'artefici che chi lavora e studia
continuamente, e non a ghiribizzi o a capricci, lascia opere e si
acquista nome, facultà et amici.