Page 718 - Giorgio Vasari
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presente quando egli azzurro nel lavoro adoperava. Laonde Pietro, il
               quale era di natura intero e da bene, e non disiderava quel d'altri se
               non  mediante  le  sue  fatiche,  aveva  per  male  la  diffidenza  di  quel
               priore, onde pensò di farnelo vergognare; e così presa una catinella
               d'acqua, imposto che aveva o panni o altro, che voleva fare di azzurro

               e bianco, faceva di mano in mano al priore, che con miseria tornava
               al  sacchetto,  mettere  l'oltramarino  nell'alberello  dove  era  acqua
               stemperata;  dopo,  cominciandolo  a  mettere  in  opera,  a  ogni  due

               pennellate Piero risciacquava il pennello nella catinella, onde era più
               quello che nell'acqua rimaneva, che quello che egli aveva messo in
               opera. Et il priore, che si vedeva votar il sacchetto et il lavoro non
               comparire,  spesso  spesso  diceva:  "O  quanto  oltramarino  consuma
               questa  calcina!".  "Voi  vedete",  rispondeva  Pietro.  Dopo  partito  il

               priore, Pietro cavava l'oltramarino che era nel fondo della catinella; e
               quello, quando gli parve tempo, rendendo al priore, gli disse: "Padre,
               questo  è  vostro;  imparate  a  fidarvi  degl'uomini  da  bene  che  non

               ingannano mai chi si fida, ma sì bene saprebbono, quando volessino,
               ingannare gli sfiducciati come voi sete". Per queste dunque et altre
               molte  opere  venne  in  tanta  fama  Pietro,  che  fu  quasi  sforzato  a
               andare a Siena, dove in S. Francesco dipinse una tavola grande che
               fu tenuta bellissima, et in Santo Agostino ne dipinse un'altra dentrovi

               un Crucifisso con alcuni Santi. E poco dopo questo, a Fiorenza nella
               chiesa di S. Gallo, fece una tavola di S. Girolamo in penitenzia, che
               oggi è in S. Iacopo tra' fossi, dove detti frati dimorano, vicino al canto

               degli Alberti. Fu fattogli allogazione d'un Cristo morto con S. Giovanni
               e  la  Madonna,  sopra  le  scale  della  porta  del  fianco  di  S.  Pier
               Maggiore,  e  lavorollo  in  maniera  che,  sendo  stato  all'acqua  et  al
               vento,  s'è  conservato  con  quella  freschezza  come  se  pur  ora  dalla
               man di Pietro fosse finito. Certamente i colori furono dalla intelligenza

               di  Pietro  conosciuti,  e  così  il  fresco,  come  l'olio;  onde  obbligo  gli
               hanno tutti i periti artefici, che per suo mezzo hanno cognizione de'
               lumi che per le sue opere si veggono. In S. Croce in detta città, fece

               una Pietà col morto Cristo in collo, e due figure che danno maraviglia
               a vedere, non la bontà di quelle, ma il suo mantenersi sì viva e nuova
               di  colori,  dipinti  in  fresco.  Gli  fu  allogato  da  Bernardino  de'  Rossi,
               cittadin fiorentino, un S. Sebastiano per mandarlo in Francia, e furono
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