Page 688 - Giorgio Vasari
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quadro nel quale è una Nostra Donna dal mezzo in su, col Figliuolo in
               collo et alcune teste d'Angeli che cantano, fatti con grazia mirabile. Il
               qual quadro è oggi nella libreria di quel luogo e fu tenuta allora e
               sempre  poi  come  cosa  rara.  E  perché  aveva,  mentre  dimorò  in
               Mantoa,  fatto  gran  servitù  con  Lodovico  Gonzaga  marchese,  -  quel

               signore che sempre stimò assai e favorì la virtù d'Andrea, - gli fece
               dipignere nel castello di Mantoa, per la cappella, una tavoletta nella
               quale  sono  storie  di  figure  non  molto  grandi,  ma  bellissime.  Nel

               medesimo  luogo  sono  molte  figure  che  scortano  al  di  sotto  in  sù,
               grandemente lodate, perché se bene ebbe il modo del panneggiare
               crudetto e sottile, e la maniera alquanto secca, vi si vede nondimeno
               ogni cosa fatta con molto artifizio e diligenzia. Al medesimo marchese
               dipinse nel palazzo di S. Sebastiano in Mantoa in una sala il trionfo di

               Cesare, che è la miglior cosa che lavorasse mai; in questa opera si
               vede  con  ordine  bellissimo  situato  nel  trionfo,  la  bellezza  e
               l'ornamento  del  carro;  colui  che  vitupera  il  trionfante,  i  parenti,  i

               profumi, gl'incensi, i sacrifizii, i sacerdoti, i tori pel sacrificio coronati e
               prigioni, le prede fatte da' soldati, l'ordinanza delle squadre, i liofanti,
               le spoglie, le vittorie e le città e le rocche, in varii carri contrafatte
               con  una  infinità  di  trofei  in  sull'aste  e  varie  armi  per  testa  e  per
               indosso, acconciature, ornamenti e vasi infiniti; e tra la moltitudine

               degli  spettatori  una  donna,  che  ha  per  la  mano  un  putto,  al  qual
               essendosi  fitto  una  spina  in  un  piè,  lo  mostra  egli  piangendo  alla
               madre, con modo grazioso e molto naturale. Costui, come potrei aver

               accennato  altrove,  ebbe  in  questa  istoria  una  bella  e  buona
               avertenza, che avendo situato il piano dove posavano le figure, più
               alto che la veduta dell'occhio, fermò i piedi dinanzi in sul primo profilo
               e  linea  del  piano,  facendo  fuggire  gl'altri  più  adentro  di  mano  in
               mano, e perder della veduta de' piedi e gambe, quanto richiedeva la

               ragione della veduta; e così delle spoglie, vasi et altri istrumenti et
               ornamenti fece veder sola la parte di sotto e perder quella di sopra,
               come  di  ragione  di  prospettiva  si  conveniva  di  fare,  e  questo

               medesimo  osservò  con  gran  diligenza  ancora  Andrea  degl'Impiccati
               nel cenacolo che è nel refettorio di S. Maria Nuova. Onde si vede che
               in quella età questi valenti uomini andarono sottilmente investigando
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