Page 683 - Giorgio Vasari
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Da  questo  si  venne  al  fare  imagini  di  più  perfezzione  non  pure  in
               Fiorenza, ma in tutti i luoghi dove sono divozioni e dove concorrono
               persone  a  porre  voti,  e,  come  si  dice,  miracoli,  per  avere  alcuna
               grazia ricevuto. Perciò che, dove prima si facevano o piccoli d'argento
               o in tavolucce solamente, o vero di cera e goffi affatto, si cominciò al

               tempo d'Andrea a fargli in molto miglior maniera, perché avendo egli
               stretta dimestichezza con Orsino ceraiuolo, il quale in Fiorenza aveva
               in  quell'arte  assai  buon  giudizio,  gli  incominciò  a  mostrare  come

               potesse  in  quella  farsi  eccellente.  Onde  venuta  l'occasione  per  la
               morte di Giuliano de' Medici e per lo pericolo di Lorenzo suo fratello,
               stato ferito in S. Maria del Fiore, fu ordinato dagl'amici e parenti di
               Lorenzo, che si facesse, rendendo della sua salvezza grazie a Dio, in
               molti  luoghi  l'imagine  di  lui.  Onde  Orsino,  fra  l'altre,  con  l'aiuto  et

               ordine  d'Andrea,  ne  condusse  tre  di  cera  grande  quanto  il  vivo,
               facendo  dentro  l'ossatura  di  legname,  come  altrove  si  è  detto,  et
               intessuta  di  canne  spaccate,  ricoperte  poi  di  panno  incerato  con

               bellissime  pieghe  e  tanto  acconciamente,  che  non  si  può  veder
               meglio,  né  cosa  più  simile  al  naturale.  Le  teste,  poi,  mani  e  piedi,
               fece di cera più grossa, ma vote dentro, e ritratte dal vivo e dipinte a
               olio  con  quelli  ornamenti  di  capelli  et  altre  cose  secondo  che
               bisognava,  naturali  e  tanto  ben  fatti,  che  rappresentavano  non  più

               uomini  di  cera,  ma  vivissimi,  come  si  può  vedere  in  ciascuna  delle
               dette tre; una delle quali è nella chiesa delle monache di Chiarito in
               via di S. Gallo, dinanzi al Crucifisso che fa miracoli. E questa figura è

               con quell'abito a punto che aveva Lorenzo, quando ferito nella gola e
               fasciato, si fece alle finestre di casa sua, per esser veduto dal popolo,
               che là era corso per vedere se fusse vivo, come disiderava, o se pur
               morto,  per  farne  vendetta.  La  seconda  figura  del  medesimo  è  in
               lucco, abito civile e proprio de' fiorentini; e questa, è nella chiesa de'

               Servi alla Nunziata, sopra la porta minore, la quale è accanto al desco
               dove si vende le candele. La terza fu mandata a S. Maria degl'Angeli
               d'Ascesi, e posta dinanzi a quella Madonna. Nel qual luogo medesimo,

               come già si è detto, esso Lorenzo de' Medici fece mattonare tutta la
               strada  che  camina  da  S.  Maria  alla  porta  d'Ascesi,  che  va  a  S.
               Francesco,  e  parimente  restaurare  le  fonti  che  Cosimo  suo  avolo
               aveva fatto fare in quel luogo.
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