Page 679 - Giorgio Vasari
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similmente i cartoni d'alcuni quadri di storie e dopo gli cominciò a
mettere in opera di colori; ma qual si fusse la cagione, rimasero
imperfetti. Sono alcuni disegni di sua mano nel nostro libro, fatti con
molta pacienza e grandissimo giudizio; in fra i quali sono alcune teste
di femina con bell'arie et acconciature di capegli, quali per la sua
bellezza Lionardo da Vinci sempre imitò; sonvi ancora dua cavagli con
il modo delle misure e centine, da fargli di piccioli grandi, che
venghino proporzionati e senza errori; e di rilievo di terra cotta è
appresso di me una testa di cavallo ritratta dall'antico, che è cosa
rara, et alcuni altri pure in carta, n'ha il molto reverendo don
Vincenzio Borghini nel suo libro, del quale si è di sopra ragionato. E
fra gl'altri un disegno di sepoltura da lui fatto in Vinegia per un doge
et una storia de' Magi che adorano Cristo; et una testa d'una donna
finissima quanto si possa, dipinta in carta. Fece anco a Lorenzo de'
Medici, per la fonte della villa a Careggi, un putto di bronzo, che
strozza un pesce; il quale ha fatto porre, come oggi si vede, il signor
duca Cosimo alla fonte che è nel cortile del suo palazzo; il qual putto
è veramente maraviglioso. Dopo, essendosi finita di murare la cupola
di Santa Maria del Fiore, fu risoluto dopo molti ragionamenti, che si
facesse la palla di rame che aveva a esser posta in cima a
quell'edifizio, secondo l'ordine lasciato da Filippo Brunelleschi; per
che, datone la cura ad Andrea, egli la fece alta braccia quattro, e
posandola in sur un bottone, la incatenò di maniera che poi vi si poté
mettere sopra sicuramente la croce. La quale opera finita, fu messa
su con grandissima festa e piacere de' popoli. Ben è vero che bisognò
usar nel farla ingegno e diligenza, perché si potesse, come si fa,
entrarvi dentro per di sotto; et anco nell'armarla con buone
fortificazioni acciò i venti non le potessero far nocumento. E per ché
Andrea mai non si stava, e sempre o di pittura o di scultura lavorava
qualche cosa e qualche volta tramezzava l'un'opera con l'altra, perché
meno, come molti fanno, gli venisse una stessa cosa a fastidio, se
bene non mise in opera i sopradetti cartoni, dipinse nondimeno
alcune cose; e fra l'altre una tavola alle monache di San Domenico di
Firenze, nella quale gli parve essersi portato molto bene, onde poco
appresso ne dipinse in S. Salvi un'altra a' frati di Vallombrosa, nella
quale è quando San Giovanni battezza Cristo. Et in questa opera