Page 680 - Giorgio Vasari
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aiutandogli Lionardo da Vinci allora giovanetto e suo discepolo, vi
colorì un Angelo di sua mano, il quale era molto meglio che l'altre
cose; il che fu cagione che Andrea si risolvette a non volere toccare
più pennelli, poiché Lionardo così giovanetto in quell'arte, si era
portato molto meglio di lui.
Avendo dunque Cosimo de' Medici avuto di Roma molte anticaglie,
aveva dentro alla porta del suo giardino, o vero cortile, che riesce
nella via de' Ginori fatto porre un bellissimo Marsia di marmo bianco,
impiccato a un tronco per dovere essere scorticato; perché volendo
Lorenzo suo nipote, al quale era venuto alle mani un torso con la
testa d'un altro Marsia antichissimo e molto più bello che l'altro e di
pietra rossa, accompagnarlo col primo, non poteva ciò fare essendo
imperfettissimo; onde datolo a finire et acconciare ad Andrea, egli
fece le gambe, le cosce e le braccia che mancavano a questa figura,
di pezzi di marmo rosso, tanto bene che Lorenzo ne rimase
soddisfattissimo e la fece porre dirimpetto all'altra, dall'altra banda
della porta. Il quale torso antico, fatto per un Marsia scorticato, fu
con tanta avvertezza e giudizio lavorato, che alcune vene bianche e
sottili, che erano nella pietra rossa, vennero intagliate dall'artefice in
luogo a punto che paiono alcuni piccoli nerbicini, che nelle figure
naturali quando sono scorticate, si veggiono: il che doveva far parere
quell'opera, quando aveva il suo primiero pulimento, cosa vivissima.
Volendo in tanto i Viniziani onorare la molta virtù di Bartolomeo da
Bergamo, mediante il quale avevano avuto molte vittorie, per dare
animo agli altri, udita la fama d'Andrea, lo condussero a Vinezia, dove
gli fu dato ordine che facesse di bronzo la statua a cavallo di quel
capitano, per porla in sulla piazza di S. Giovanni e Polo. Andrea
dunque, fatto il modello del cavallo, aveva cominciato ad armarlo per
gettarlo di bronzo, quando, mediante il favore d'alcuni gentiluomini,
fu deliberato che Vellano da Padova facesse la figura, et Andrea il
cavallo. La qual cosa avendo intesa Andrea, spezzato che ebbe al suo
modello le gambe e la testa, tutto sdegnato se ne tornò senza far
motto a Firenze. Ciò udendo, la Signoria gli fece intendere che non
fusse mai più ardito di tornare in Vinezia, perché gli sarebbe tagliata
la testa, alla qual cosa scrivendo rispose che se ne guarderebbe,